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Under 21, Pafundi: "Con Baldini Italia ad alta intensità. Io e Camarda percorsi simili"

Le parole dell'azzurro prima della sfida contro l'Armenia

12 Ott 2025 - 17:55
 © Getty Images

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Messo alle spalle il 4-0 di Cesena, l'Italia Under 21 punta il prossimo obiettivo, l'Armenia. Martedì alle 18.15 gli azzurrini andranno a caccia di un successo per chiudere a punteggio pieno la prima tornata di quattro partite di qualificazione a Euro 2027, prima di affrontare a novembre la Polonia prima nel gruppo, e a seguire il Montenegro.

Tra i protagonisti della rotonda vittoria sulla Svezia, a Cesena Simone Pafundi. Il suo gesto di 'lasciare' il rigore a Tommaso Berti, idolo di casa e all'esordio assoluto in Under 21, è stato applaudito a fine partita anche dal tecnico, Silvio Baldini. "È stato un bel momento - racconta proprio Pafundi -, penso che Tommaso meritasse questa gioia, era la sua serata ed è stato giusto così. Inizialmente non voleva tirarlo, per questo gli ho lanciato il pallone, bisognava dargli una spinta. Era destino che la palla entrasse, sono felice per lui".

Segnali importanti, al di là del risultato, che quella che sta creando Baldini è squadra vera, a sua immagine. "Non siamo stupiti dei risultati, perché sappiamo di essere un gruppo forte. Stiamo lavorando bene con Baldini, questo è solo l'inizio. Stiamo riuscendo a giocare con grande intensità, con principi di gioco chiari e per ora è andato tutto bene. Dobbiamo continuare così, anche con l'Armenia", ultima nel girone senza punti all'attivo.

"Ma dobbiamo sempre dare il massimo - avvisa Pafundi -, lo abbiamo visto col Montenegro, quando siamo andati sotto 1-0, o in Macedonia del Nord giocando 75' in inferiorità numerica". Proprio quell'espulsione di Moruzzi costrinse Baldini a togliere dal campo Pafundi apportando un accorgimento tattico: "Mi è dispiaciuto uscire, ma l'importante era vincere: è stata una scelta giusta. Chiaramente ho voglia di essere protagonista con questa maglia, ma l'importante sono i risultati e una classifica che in questo momento ci sorride".

Il Pafundi di oggi sembra diverso rispetto al ragazzino che Mancini fece esordire in Nazionale: "Sicuramente ero più irrequieto, oggi anche grazie alle esperienze gestisco meglio le situazioni. Due anni fa, il rigore a Cesena l'avrei calciato io" sorride il talento della Samp. "Sono cresciuto velocemente, sto capendo meglio il mondo dove sono e cerco di essere una persona corretta che si comporta bene. Sono concentrato a far bene a Genova e in nazionale: ho solo da dimostrare, quindi testa bassa e pedalare".

Ora il nuovo 'crac' tra gli azzurrini è Camarda, e Pafundi fa volentieri paragoni. "Similitudini nel percorso accelerato? Sì, ne parlammo la prima volta un anno fa all'Europeo Under 19, anche se in generale abbiamo vissuto situazioni differenti. Io ho esordito in Nazionale, lui ha vissuto un ambiente come il Milan e penso non sia stato facile gestire la pressione. Io ci ho messo un po' a riprendermi: ciò che gli consiglio, se si troverà ad affrontare dei momenti difficili, è di non perdere mai la fiducia in sé stesso e di circondarsi di persone che gli vogliono bene. È un giocatore fortissimo, sta battendo ogni record e sono felice per lui: merita tutto questo".