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Un post Instagram non basta ai tifosi della Nazionale
di Alberto Brandi© ipp
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Sarà il caldo, sarà il post Covid, sarà quel che sarà, ma la parola dell’estate 2023 è tradimento. Le baruffe, le nozze saltate, e non solo a Torino nella vicenda da popcorn Segre-Seymandi, sono all’ordine del giorno. Con Lukaku-Inter, Mbappé-PSG (qui forse ci sarà riconciliazione) e via dicendo, il calcio stava tenendosi al passo. Il coupe de theatre di Roberto Mancini proietta il mondo del pallone ai massimi della tendenza. Cosa porta l’allenatore della Nazionale italiana di calcio a inviare una mail di dimissioni nella notte del weekend pre-ferragostano?
Speriamo di scoprirlo presto, molto presto. E contiamo sul fatto, conoscendo i valori di Mancini, che le ragioni siano comprensibili. L'ormai ex CT ha parlato di "motivi personali" salutando tutti in un post Instagram. Vero che sui social ormai si lanciano i duelli, tipo quello tra Musk e Zuckerberg, che finiranno sui libri di storia, ma quelle poche righe non bastano a chiudere un'avventura lunga cinque anni, nei quali c'è stato un momento epico come la vittoria all'Europeo.
I perché di un addio così inatteso e repentino rimangono quindi ancora oscuri. Il CT era fresco di nomina, il 4 agosto, a coordinatore delle attività di tutte le Nazionali. Il suo contratto, rinnovato due anni fa, arrivava fino al 2026, quindi ai prossimi Mondiali dove in qualche modo bisognava cancellare le vergogne delle ultime due edizioni bucate.
Aggiungiamo che i contatti dello stesso tecnico con la Federazione, Presidente Gravina in testa, sono stati recenti e non lasciavano presagire questo terremoto. Ultima, ma non ultima, tra pochi giorni Mancini avrebbe dovuto diramare le pre-convocazioni per le qualificazioni europee. Vero che non più tardi di un paio di mesi fa Mancini disse che “cinque anni alla guida di una Nazionale sono tanti, è un po’ come fare il Presidente del Consiglio”, ma proprio il paragone con le istituzioni governative ci porta a ribadire che la Nazionale è molto di più di una squadra di club e la fedeltà (ahi, torniamo ai tradimenti) è nei confronti di tutta la popolazione.
Conoscendoci (e conoscendomi) ora saremo tutti impegnati a capire quale sarà il successore. Spalletti o Conte, il nuovo o l'usato come nuovo per loro natura sono belli. Ma non deve passare in secondo piano quello che è successo la notte tra sabato e domenica. Quando Roberto Mancini, magari dopo mille indecisioni e tentennamenti, ha schiacciato il tasto “invia” della sua mail alla Federazione Italiana Gioco Calcio. Soprattutto vogliamo capire perché è successo. Tutti i tifosi della Nazionale, caro Roberto, meritano di saperlo meglio presto. Senza che ci paragoni agli invitati del party pre-nuziale torinese.