Il ct: "Voglio vedere massimo impegno, la gara con la Moldova più importante di quella con la Norvegia"
di Stefano RonchiL'Italia torna di Gennaro Gattuso si è radunata a Coverciano per preparare le ultime due gare del girone di qualificazione alla Coppa del Mondo 2026 contro Moldova (13 novembre, Chisinau) e Norvegia (16 novembre, Milano). "Non sarà una scampagnata, non siamo qui 7-8 giorni per passeggiare - ha spiegato il ct azzurro in conferenza -. Voglio vedere massimo impegno, sono partite ufficiali e noi indossiamo la maglia azzurra. Metteremo in campo alla prima chi ha avuto poco spazio e poi nella seconda cambieremo ancora qualcos'altro. Noi dobbiamo pensare a noi, non alla Norvegia. A farci trovare pronti". "Quando una squadra riesce a fare più di un modulo è meglio, ci saranno due squadre con due moduli differenti", ha continuato. "Per me è più importante la prima partita rispetto alla seconda che si prepara da sola - ha precisato il ct -. La Norvegia per le caratteristiche che ha può metterti in difficoltà, sono in salute. La nostra sfortuna in questo girone è aver trovato una Norvegia che sta esprimendo un calcio eccezionale, ma quella gara si prepara da sola. La partita a cui stare attenti è quella con la Moldova".
Poi qualche battuta sulle convocazioni. "Gente come Zaniolo, Palestra e tanti altri giocatori hanno fatto cose interessanti. Poi le scelte vengono fatte con un criterio e mi piace lavorare con chi è qui da un po' di tempo, ma le porte di Coverciano sono aperte per tutti. Noi guardiamo tutti". "Chiesa? Io parlo spesso con lui e bisogna rispettare le scelte, le problematiche che ognuno di noi ha - ha continuato -. Io so bene cosa ci diciamo, devo rispettare ciò che mi dice il giocatore. Altro non posso dire, ma la verità è questa. E' assente per sua scelta". "Berardi è come gli altri, nessuno mette in dubbio le sue qualità - ha aggiunto -. Lo sto seguendo, so cosa ci può dare ma poi faccio delle scelte. Sappiamo le sue qualità, vediamo".
"Anticipare l'ultima giornata prima dei play-off di marzo ? Non si può - ha proseguito Gattuso volgendo lo sguardo al futuro e alla possibilità di fissare altri stage per la Nazionale -. Questo mese abbiamo lavorato 4-5 giorni di fila su tutto il programma, non c'è lo spazio. Si potrà trovare uno spazio a febbraio per stare 1-2 giorni qui, sperando di riuscirci. I calendari sono pieni. Sarà noi essere bravi, andare a trovare i ragazzi, andare a cena con loro. Riuscire a gestirla così". "Ci stiamo lavorando, anche la Lega Serie A vuole darci una mano ma è molto difficile - ha aggiunto -. Ci stiamo lavorando, anche la Lega Serie A vuole darci una mano ma è molto difficile. Ora siamo all'undicesima giornata, ci ritroveremo alla 30esima. E' tantissimo tempo, lo sappiamo, ma la situazione è questa".
Quanto al ruolo di regista, Gattuso ha diverse opzioni e le idee piuttosto chiare. "Intanto Barella è con noi, la prima non la fa - ha spiegato -. Ho parlato con Tonali già dieci giorni fa e non possiamo permetterci di perdere un giocatore come lui, la vedo molto difficile possa giocare con la Norvegia causa diffida. Locatelli per me è un regista, Ricci è un regista e può fare anche la mezzala".
Poi sull'assenza di Kean: "Non doveva giocare la partita di Coppa, l'han buttato dentro, ha rischiato e ha preso questo colpo dove aveva già fastidio. Dispiace, ma abbiamo attaccanti forti che ci hanno dato una grandissima mano. Ci aspettiamo tanto da chi è qui".
Infine qualche considerazione sulla Moldova e sul contributo che può dare Scamacca. "Mi aspetto una gara difficile, sicuramente cambieremo qualcosa - ha spiegato il ct -. La trappola è sempre dietro l'angolo, lo sappiamo bene". "Scamacca non mi deve dimostrare nulla, sa come mi piace vedere gli allenamenti, , cosa voglio. Se è qui è perché credo fortemente in lui - ha aggiunto -. Ha attraversato momenti difficili, ma è un giocatore che riesce a fare cose importanti. Mi aspetto faccia le cose per bene".
"Italia più pericolosa con le due punte? Sì, ma è anche vero che poi qualche giocatore per le preventive deve rimanere. Quando giochi a tre col vertice basso uno a fari spenti può arrivare a riempire l'area - ha proseguito il ct azzurro-. In Serie A mi piace il coraggio di Italiano e di Gasperini. Si vede che Mancini nelle ultime 2-3 gare sembra Cafù, un pendolino. Italiano anche lui, non hanno paura. E' tanta roba".
Poi qualche risposta sulla possibile posizione in campo di Calafiori, sul modo di difendere nel calcio moderno e Gabbia. "Riccardo non fa solo il terzino sinistro, si sa muovere. E' un giocatore smart. Per me non è un problema, può giocare da terzino, da centrale, da braccetto", ha spiegato Gattuso. "Oggi è cambiato il calcio, oggi si va sui riferimenti. Oggi c'è Sarri che gioca di reparto, gli altri vanno sui riferimenti ed è difficile - ha aggiunto -. Ma non solo in Italia, anche all'estero. E' un altro sport". "Gabbia è un ragazzo che è cresciuto molto, mi piace come interpreta gli allenamenti e la partita. Sapevo che era un ragazzo serio, ma in questi anni è migliorato molto. Fa le cose con grande serietà e sbaglia poco, quando un giocatore è umile e capisce queste cose qui è già tanto".
Infine sulla crisi di talenti nel calcio italiano: "In Premier fanno un altro sport per i soldi che hanno, per il livello che c'è. Però in Italia abbiamo allenatori incredibili, molto preparati. In Serie A se non ti inventi la giocata è difficile. In Serie A nelle prime 5-6 squadre hai 1-2 giocatori da vedere, la mia difficoltà grande è su questo, non sulle difficoltà del campionato".
Chiusura sul basso minutaggio di Esposito e Raspadori. "Pio ha poco spazio e non può sbagliare nulla, perché poi ha venti anni e deve dimostrare. Anche Raspadori rientra in questo discorso: per me è fortissimo e il fatto che giochi così poco mi fa star male. Queste sono le nostre problematiche. Sicuramente avere qualche stadio più bello aiuterebbe".