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L'ANALISI

Napoli, Conte il miglior 'maratoneta calcistico' al mondo: ora tre km in discesa verso il traguardo

La vittoria di Lecce avvicina il tricolore: gli azzurri solidi e concreti a immagine e somiglianza del loro allenatore

04 Mag 2025 - 10:06
 © Getty Images

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Sette: sono i punti che dividono oggi il Napoli e Conte dallo scudetto. Sette punti in tre partite: Genoa in casa, Parma in trasferta e la chiusura al Maradona contro il Cagliari, davanti al pubblico napoletano oggi sempre più in febbrile attesa di quello che sarebbe il quarto tricolore partenopeo. Questo indipendentemente da quanto potrà fare l'Inter, che oltretutto con Torino e Como fuori casa e Lazio a San Siro ha un calendario più complicato.

La vittoria di Lecce segna una tappa fondamentale, un successo raggiunto contro una squadra affamata di punti perché ancora in lotta per la salvezza. E dando un occhio ai prossimi tre match del Napoli, anche lo scoglio di Parma tra due settimane potrebbe essere meno ostico di quanto oggi non possa sembrare, visto che la squadra di Chivu potrebbe essere già salva. Stesso dicasi, a maggior ragione, del Cagliari all'ultima. Uno scudetto, dunque, mai tanto vicino.

Da quando ha visto la possibilità di passare all'incasso, la squadra di Conte non ha più sbagliato. Magari non ha brillato, ma di certo ha fatto ciò che doveva fare. Solida e concreta innanzitutto: dal pareggio di Bologna, quattro partite di fila senza incassare reti. Il Napoli, tanto per capirci, è oggi la formazione che ha ottenuto più clean sheet nei cinque maggiori campionati europei in corso, ben 17. Ha segnato meno della sua antagonista, molto meno: 55 reti contro le 73 dell'Inter, ma la differenza la fa la solidità difensiva. In perfetta linea con il pragmatismo vincente di Conte, il Napoli ha incassato infatti solo 25 reti contro le 33 dei nerazzurri e questo è quanto oggi fa la differenza. Un primato di "corto muso", avrebbe detto qualcuno: sette i successi per 1-0, 13 le volte in cui la vittoria è arrivata grazie a un solo gol di vantaggio, spesso strenuamente difeso. Torna così prepotente un vecchio adagio legato alla Serie A: i campionati si vincono in difesa, gli scudetti se li prende chi subisce meno.

Lukaku, centravanti dei probabili campioni d'Italia, è per intenderci a quota 12 gol. Con lui c'è McTominay, il miglior centrocampista oggi della Serie A. Ma alle loro spalle un abisso: Raspadori ha realizzato cinque reti, tante quante Kvara che se ne è andato a gennaio. Però, tanto basta. E' Il gruppo, sicuramente aiutato da un numero nettamente inferiore di impegni rispetto all'Inter, che ha fatto la differenza. La sua tenacia, la sua consistenza, la sua applicazione ferrea. Una differenza che porta indelebile la firma di Antonio Conte, il miglior "maratoneta" calcistico al mondo.

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