Tremarella Higuain: il rigore? No, grazie...

Il Pipita si tira indietro e affonda con il Chelsea. Mentre il Pistolero Piatek non sbaglia un colpo

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Mentre il "Pistolero" non sbaglia un colpo, l'ultima che rimbalza d'Oltremanica è una fotografia spietata che segna la distanza tra il nuovo Milan, griffato Piatek, e quello ormai defunto di Gonzalo Higuain. Lo scenario è Wembley, e dovrebbe essere uno di quei posti in cui ci si tira a lucido. L'occasione è la finale di Coppa di Lega, contro il City, nel giorno che la stampa inglese annuncia come quello dell'ultima sigaretta di Sarri. Un condannato a morte, per dirla come la vedono lassù, il classico dead man walking. Ci si aspetterebbe un colloquio di questo genere: Pipa, figlio mio prediletto, vai e pensaci tu. Invece Higuain se ne sta in panchina per quasi tutta la gara, supplementari compresi, quando entra non incide e, ed ecco l'ultima di cui sopra, quando servirebbe si tira indietro: i rigori? No, grazie, io non lo calcio. Giù dalla barca prima ancora che affondi. O almeno così pare, perché sui social inglesi la domanda è gettonatissima: perché non lo ha tirato? Non è entrato anche per quello? Di qui, come logica conseguenza, la sensazione che possa aver preferito soprassedere. Lasciare ad altri l'incombenza. La verità sulla questione, è inutile dirlo, la sanno solo il Pipita e Sarri.

Il tutto sul tramonto di una settimana complicata, nata sotto il segno della sentenza Fifa che blocca il mercato del Chelsea - Higuain compreso, salvo slittamento della pena - e mette in dubbio, più che in dubbio, il futuro londinese dell'argentino.

Quindi, mentre chi se n'è andato non ha lasciato vedove, chi è arrivato va che è un piacere. Il confronto è spietato: 2 gol (entrambi contro l'Huddersfield lo scorso 2 febbraio) in 4 partite per il Pipita, 7 gol in 6 gare (cinque e una ventina di minuti per la verità) per Piatek. Che, giusto per gradire, ha regalato al Milan la semifinale di Coppa Italia mandando a casa il Napoli e trascinato i rossoneri a due punti dal terzo posto dell'Inter in campionato.

Ora, si può pensarla come si vuole, compreso che tutto può essere un caso, che è passato troppo poco tempo e che non c'è paragone tra la storia di Higuain e quella di Piatek. Una cosa però è certa: il polacco costa (di ingaggio) quasi un quarto del Pipita e rende più del triplo. Mentre il sorpasso alla voce gol è dietro l'angolo (8 in 22 gare le reti di Higuain in rossonero) e San Siro alza le mani al cielo: con le dita a pistola e un colpo sempre in canna.

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