Un tempo era una telefonata ad allungare la vita, per Suso è stata... una panchina. Contro la Spal per la prima volta in stagione lo spagnolo è partito dalla panchina, una scelta presa da Pioli più per questioni di turnover (fisico ma anche per provare nuove soluzioni) che per la spinta dell'ambiente, che aveva messo il numero 8 rossonero nel mirino. Entrato sullo 0-0, Suso ha segnato dopo soli sei minuti regalando ossigeno al Milan e, forse, rompendo l'incantesimo di questo inizio stagione.
Serie A, Milan-Spal 1-0: le foto del match
La serata per lui era iniziata con i fischi di San Siro: alla lettura delle formazioni, il suo nome è stato quello più contestato dal pubblico milanista. Una sorta di revival dal vivo dell'hashtag che ha spopolato una decina di giorni fa, quando #SusoOut sembrava diventata la soluzione social a tutti i mali della squadra. Non che l'esterno avesse fatto molto per smentire le convinzioni dei tifosi, poca concretezza offensiva e più di un comportamento per così dire disinvolto in ripiegamento difensivo (vedi il disinteresse nell'azione che poi aveva portato al 2-2 del Lecce).
Ma il calcio dei nostri giorni offre una chance ogni 72 ore e quella punizione pennellata che ha regalato i tre punti contro la Spal può davvero dare la svolta tanto attesa a Suso. Per cancellare ogni dubbio servirà ancora tempo, conferme e altri gol (o assist) ma intanto lo spagnolo, anche solo per una sera, ha trasformato i fischi in applausi.
Una vittoria pure per Pioli, che non ha nascosto quanto stimi il giocatore: in una annata del genere, il tecnico non può permettersi di lasciare indietro nessuna pedina della rosa. C'è bisogno di tutti: il Milan di Suso e Suso del Milan. Per riacciuffare una stagione che ha ancora tanto da dire, almeno in chiave qualificazione europea.
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