Milan, countdown per i 32 milioni: Li chiede una proroga, Elliott dice no. Gli scenari

Corsa contro il tempo: entro venerdì vanno restituiti i 32 milioni a Elliott. Altrimenti la proprietà cinese perderà il controllo del club

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Verità o bluff. Lo sapremo con certezza entro venerdì. Il 6 luglio è, infatti, l'ultimo giorno per Yonghong Li di restituire i 32 milioni di euro a Elliott per evitare che il fondo statunitense diventi padrone del Milan (nei fatti, della Rossoneri Sport Investement Lux, la holding che controlla il club) e possa trattare in prima persona con Rocco Commisso, la famiglia Ricketts e Stephen Ross la cessione della società. Riepiloghiamo i fatti, con un'aggiunta importante: nelle ultime ore è filtrata la notizia che Li avrebbe chiesto a Elliott una proroga di 48 ore sulla deadline per restituire i 32 milioni. Ma Elliott ha detto no.

In queste settimane il presidente del Milan, ha rifiutato per due volte le offerte di Commisso, dopo estenuanti trattative a New York. Non solo. Yonghong Li - ed è qui il dubbio se verità o bluff - ha fatto sapere di avere i 32 milioni di euro di cui sopra da ridare a Elliott e posticipare tutto a ottobre, quando entro il 13 di quel mese dovrà ridare al fondo la bellezza di 303 milioni di euro più interessi (180 il prestito alla Rossoneri Sport Investement Lux e 123 quello al Milan). Venerdì 6 luglio è in programma la scadenza entro cui Yonghong Li dovrà rimborsare Elliott, altrimenti il Milan passerà nelle mani del fondo americano.

Ultime ore frenetiche prima del versamento, o meno, dei 32 milioni di euro. È circolata anche la voce, non verificata, che Yonghong Li abbia avanzato una richiesta a Elliott: ancora 48 ore di tempo per effettuare il versamento del rimborso. Il fondo, però, ha detto di no: non aspetterà oltre il 6 luglio.

Ed ecco che dal debito il discorso passa alla cessione della proprietà. Tre tavoli aperti. Uno è quello di Commisso con gli intermediari di Yonghong Li; uno è quello della famiglia Ricketts con Elliot; l'ultimo è quello di Ross sempre con Elliott. A conti fatti, i Ricketts e Ross stanno cercando di capire - e mancano appunto poche ore - se Yonghong Li perderà definitivamente il controllo del Milan. L'ultimo ragionamento torna quindi su Commisso.

Se Yonghong Li stesse dicendo il vero e avesse la famosa borsa piena di soldi, allora tutto sarebbe posticipato. E così facendo al Tas di Losanna sarebbe confermata l'esclusione dall'Europa League. Non proprio il bene del Milan. Concetto sbandierato al momento dell'acquisto il 13 aprile 2017.

Viste le scadenze, se Yonghong Li stesse bluffando e non avesse realmente i 32 milioni di euro, Commisso dovrebbe chiudere entro venerdì l'acquisto del 70% del club di via Aldo Rossi. I tempi sono ristretti ed è difficilissimo che tutto questo possa accadere. Così il presidente dei New York Cosmos sarebbe costretto a iniziare una trattativa direttamente con Elliott e duellare al tavolo con gli altri due pretendenti.

Come detto, attorno a questi delicati scenari, resta il discorso dell'appello al Tas di Losanna. Il verdetto è atteso entro il 19-20 luglio. Il Milan farà di tutto per ribaltare la sentenza della Camera Giudicante dell'Uefa che ha escluso i rossoneri dall'Europa League della prossima stagione.

Secondo quanto riferito da Carlo Festa su Il Sole 24 Ore, Yonghong Li in queste ore sarebbe a Londra per cercare una soluzione dell'ultim'ora per il riassetto del club rossonero. Oltre ad aver incontrato alcune banche d'affari, Li insieme ai suoi advisor starebbe valutando l'offerta di Commisso per la cessione del Milan. Sono ore frenetiche: da lunedì Elliott può avviare l'iter per l'escussione del pegno, diventando di conseguente proprietario della Rossoneri Lux e del club rossonero.

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