Milan, countdown derby: Gattuso al bivio Champions

Per i rossoneri comincia il momento più delicato della stagione: dall'Inter alla Lazio, un mese da non sbagliare

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Nemmeno il tempo di mandare in archivio il successo di Verona contro il Chievo e la quinta vittoria consecutiva in campionato che in casa Milan è già tempo di voltare pagina e far partire il countdown verso il derby di domenica sera. Inutile dire che la sfida contro i nerazzurri ha un peso specifico quasi unico nella storia recente del Milan: finali di Coppa Italia e Supercoppa a parte, era tempo che i rossoneri non dovevano prepararsi per una partita così importante. Basterebbero l'aria da derby e la sempreverde rivalità cittadina, ma questa volta c'è di mezzo un bel pezzo di corsa Champions che, prestigio a parte, significa (molti) soldi buoni a rimettere in sesto un bilancio da tempo sotto l'occhio vigile della Uefa. Ma come arriva il Milan al derby?

Innanzitutto va detto che la gara del Meazza non è che la prima di una serie di sfide ad alto tasso di difficoltà che potrebbero decidere la stagione del Diavolo. Dopo l'Inter il calendario propone la trasferta di Genova con la Samp, il match casalingo contro l'Udinese, la Juve allo Stadium e la Lazio in casa. In fondo a questo rettilineo c'è il traguardo Champions. La logica consiglierebbe di misurare al meglio le forze, ma la logica non può in questo caso far parte dei pensieri di Gattuso per cui, altrettanto logicamente, la partita più importante è la prossima a venire. Quindi il derby, poi si vedrà.

Misurare le forze diventerà però presto una necessità impellente. Il Milan delle ultime settimane, specie quello che ha battuto Sassuolo e Chievo, è certamente una squadra fisicamente un po' provata in alcuni degli uomini chiave di questo straordinario inizio d'anno. Paquetà, ad esempio, avrebbe bisogno di rifiatare e in effetti, come spiegato da Riccio al termine del match del Bentegodi, era stato messo in preventivo un po' di riposo per il brasiliano, poi "costretto" a giocare per rimpiazzare almeno inizialmente Calhanoglu. Il derby non sembra la partita giusta per lasciarlo fuori, ma il suo minutaggio potrebbe essere ridotto.

Alla stanchezza di alcuni singoli - anche Suso, tra gli altri - fa da contraltare il recupero di tutti i giocatori della rosa. Biglia ha giocato (e segnato) tutta la partita di Verona e sarà una soluzione importante da qui alla fine della stagione. Contro l'Inter dovrebbe far nuovamente spazio a Bakayoko (tenuto saggiamente a riposo), come dovrebbe tornare in panchina Andrea Conti, altra alternativa importante sull'out destro. Caldara ha riassaporato il clima partita finendo tra i convocati dopo mesi di sofferenza, Laxalt ha sostituito degnamente Rodriguez, pronto a rientrare dalla squalifica, e Borini continua a dare soluzioni tattiche a Gattuso nelle fasi finali delle gare. In tutto questo gli undici titolari dovrebbero essere scontati: Donnarumma in porta; Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa; Kessie, Bakayoko e Paquetà in mediana; Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco. Lasciamo aperta la porta a due piccoli dubbi con l'ex Flamengo che potrebbe finire in ballottaggio con Biglia e Castillejo, apparso in grande spolvero a Verona, che potrebbe insidiare Suso.

La stanchezza sarà un tema della partita, perché l'Inter non arriva al derby in condizioni fisiche migliori del Milan. In parte per gli infortuni (e gli acciaccati vari), in parte per le energie che il ritorno degli ottavi di Europa League di giovedì potrebbe portare via agli uomini di Spalletti. Psicologicamente il Milan ha paradossalmente superato il periodo più delicato (essere costretti a vincere non è mai banale anche o soprattutto se gli avversari sono squadre alla portata come Empoli, Sassuolo e Chievo) e può pensare di avere due risultati su tre a disposizione. Gioca da lepre: se vince l'allungo potrebbe essere decisivo, se pareggia si tiene l'Inter dietro e ha uno scontro diretto in meno da giocare.

A questo vanno aggiunti due particolari affatto irrilevanti: la tenuta difensiva della banda di Gattuso è da record (3 gol subiti in 8 partite) e Piatek viaggia a una media-gol impressionante. Il polacco ha giocato in Coppa Italia contro il Napoli la sua miglior partita milanista. Il che dice due cose: che si esalta nelle gare decisive e che si motiva contro avversari di spessore. È il suo primo derby a Milano. A Genova, contro la Samp, ha timbrato il cartellino, anche se su rigore. L'Inter, per dire, è avvisata.

Infine Gattuso: si attende il verdetto del Giudice Sportivo sulla sua possibile squalifica dopo l'espulsione di Verona. Anche la presenza di Rino sarà un fattore. Mai come in questo momento e in questa partita la sua carica emotiva è fondamentale. Gattuso è indiscutibilmente il condottiero di questo gruppo. E il gruppo è uno, se non il principale, segreto di questo Milan.

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