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IL BILANCIO

Milan, cosa va e cosa no: centrocampo e attacco, ecco i nodi da sciogliere

Allegri soddisfatto del pre-campionato, ma la formazione titolare non si è ancora mai vista. Tra giocatori in arrivo e qualche decisione da prendere

11 Ago 2025 - 10:08
 © Getty Images

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L'ultimo giocatore che mancava all'appello, probabilmente il più atteso, ha debuttato contro il Chelsea in una partita cominciata male e finita pure peggio. I segnali, però, da parte del croato, sono stati positivi anche se, in certo senso, tutti da interpretare. Così, cercando di fare un bilancio sul pre-campionato del Milan che, va detto, Allegri ha ampiamente promosso, bisogna innanzitutto capire quale sarà la formazione titolare del tecnico livornese. Il ruolo di Modric, in questo senso, è centrale: a Londra il croato è entrato in sostituzione di Ricci, di cui ha preso la posizione in campo. Quindi vertice basso di centrocampo o, per dirla diversamente, regista puro con, al suo fianco, Fofana a fare legna. In mezzo al campo Allegri ha le decisioni più complicate da prendere: chi si immagina una mediana formata da Ricci (al centro), Modric e Jashari probabilmente si sbaglia. Difficile vederli insieme sia per una questione fisica (mancano centimetri e chili, buoni per la fase difensiva cui Max tiene particolarmente) sia, appunto, per una questione tattica. E per tattica non si intende solo la sovrapposizione dei ruoli, ma la scelta di giocatori adatti al pensiero dell'ex Juventus. 

Non è un caso, infatti, che in questa fase di preparazione abbiano trovato ampio spazio giocatori come Loftus-Cheek e Musah (il cui futuro resta incerto). Per il modo di giocare di Allegri, con una squadra molto bassa a copertura della difesa e pronta a ripartire, il cambio di passo dell'inglese e dello statunitense diventano fondamentale per ribaltare l'azione almeno quanto i piedi buoni di Jashari, Ricci e Modric. Il Milan visto fin qui è creato per uscire in velocità dal pressing avversario e cercare immediatamente la punta o le punte. Leao, uomo ideale per strappare negli ultimi 35 metri, e un centravanti che sia in grado innanzitutto di legare i reparti favorendo appunto le sgroppate del portoghese. La sensazione, quindi, è che un centrocampo titolare in realtà non ci sia. Modric avrà il suo spazio perché la sua esperienza è fondamentale per dare equilibrio e geometria alla squadra; Jashari difficilmente si toccherà perché ha tutte le fasi di gioco; Ricci e Fofana si alterneranno alla bisogna. Loftus sarà il jolly. 

Paradossalmente chi rischia di trovare poco spazio potrebbe essere Pulisic, forse il più positivo dell'ultima stagione. Nel 3-5-1-1 la sua collocazione è complicata. Può alternarsi con Leao, ma entrambi sarebbero molto utili. Meno facile che prenda il posto di Saelemaekers, equilibratore doc per l'allegrismo. Lo statunitense potrebbe essere utile contro squadre più chiuse prendendo ad esempio il posto di Estupinian a tutta fascia, ma questo utilizzo sarebbe comunque una forzatura. Accadrà ma, crediamo, non così spesso. 

La linea a tre di difesa, con l'arrivo di De Winter, è tutta da decidere. Tomori e Pavlovic dovrebbero essere "della partita", Gabbia e l'ex Genoa si dovrebbero giocare l'altra maglia con una postilla: di tutti i centrali del Milan, quello che le vibes migliori per guidare la linea è proprio Gabbia. Cosa farà Allegri? La risposta non tarderà ad arrivare perché il 17, in Coppa Italia contro il Bari (diretta esclusiva Mediaset), toccherà già fare sul serio. E finalmente si potrà capire qualcosa dell'annata che aspetta il Milan. 

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