La neve, i palloni arancioni e i consigli di Ibra: a Milanello il derby si prepara così
© acmilan.com
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L'ex difensore rossonero ha parlato in esclusiva a Sportmediaset in vista della stracittadina di domani
di RedazioneFilippo Galli di derby ne ha giocati tanti e la sfida contro l'Inter avrà sempre un sapore speciale per l'ex difensore del Milan. Tra tutte le stracittadine, però, ce n'è una che gli è rimasta particolarmente nel cuore: "Non me ne voglia Fulvio, che è un carissimo amico, ma il gol di Mark Hateley contro Collovati nel 1984 rappresenta più di tutti il milanismo. Credo che molti abbiano ancora quella foto nelle loro case, anche se ormai sono passati 40 anni", racconta in esclusiva a Sportmediaset.
Come arriva il Milan alla sfida contro l'Inter?
Arriva bene, con la consapevolezza di essere una squadra che quest'anno, al contrario dello scorso, può vincere con chiunque. La stagione passata, invece, si aveva la sensazione che si potesse perdere con tutti. Con l'Inter sarà molto difficile, è una squadra forte, quadrata. È vero che il Milan ha ritrovato la solidità difensiva, ma sarà comunque dura. Con i rientri di Tomori e Rabiot, però, i rossoneri potrebbero ritornare quella squadra che ha concesso poco da un punto di vista difensivo.
A proposito di difesa, nelle ultime gare è apparsa un po' più traballante
Le assenze di Rabiot, Tomori e un pizzico di stanchezza si sono fatte sentire. Anche il continuo impiego di Modric potrebbe averlo un po' logorato. La difesa non era più così coperta come lo era in precedenza e qualcosina in più si è concesso. Però con Pavlovic, Gabbia e Tomori la speranza è quella di ritrovare quella solidità che si era un po' persa.
Quanto è importante Gabbia per il Milan?
Credo che sia l'emblema di una delle peculiarità del talento, ovvero la capacità di apprendere e migliorarsi continuamente attraverso l'allenamento e la partita. Non è un giocatore che magari colpisce, però è uno che ha grande continuità, leadership e che ci ha sempre messo la faccia anche quando le cose non andavano bene. Complimenti a Matteo e a questa crescita esponenziale che ha avuto.
Lei lo conosce da molto tempo...
L'ho avuto quando ero responsabile del settore giovanile del Milan. Lui prima era un centrocampista, giocava da mezzala o play. 13 anni fa lo spostammo a difensore centrale perché volevamo costruire dal basso già allora. Avevamo bisogno di un giocatore che avesse visione, piede e personalità. Lui non era convintissimo all'inizio, ma poi si adeguò serenamente.
Nell'Inter dovrebbe riformarsi la coppia Thuram-Lautaro. Come si possono fermare?
Mi auguro che il Milan non arretri troppo. È vero che la forza dei rossoneri è stata il baricentro basso, però non vorrei che questo eccessivo abbassarsi faccia poi il gioco dell'Inter. Hanno giocatori di qualità, che sanno muoversi anche nel traffico. Bisognerà stare attenti ed essere capaci di ripartire nel caso in cui siano i nerazzurri a fare la partita. Il Milan non dovrà commettere l'errore di tenere il risultato e voler vincere il derby nei minuti finali.
Ci sono dei giocatori che ruberebbe all'Inter?
No, in termini generali non ruberei mai nessuno ai nerazzurri. Farei un'eccezione per Darmian, visto che è cresciuto nel nostro settore giovanile (ride, ndr).
Quanto peso avrà il centrocampo?
Di solito si dice che a centrocampo si decidono le partite. Da entrambi le parti sono due reparti forti. Con il rientro di Rabiot, il Milan avrà dei muscoli in più. L'Inter ha qualità, gamba, forza e quindi la presenza dell'ex Marsiglia potrebbe fare la differenza.
Sarà la prima stracittadina con San Siro di proprietà dei due club
Sono legato a questo stadio e mi spiace che venga abbattuto. Però, dobbiamo andare verso una sostenibilità del sistema calcio. Dopodiché, speriamo non finisca come il primo derby giocato a San Siro in cui vinse l'Inter. Speriamo che a prevalere sia il Milan, anche per una sorta di gioco dei numeri.
Che emozioni trasmette il Meazza in una sfida così?
Dà delle sensazioni incredibili. Quando giocavo io, si entrava dall'angolo e non centralmente: vedevo di fronte la curva, l'allora Fossa dei Leoni, era come se lo stadio ti venisse contro.
Con Allegri in panchina, a cosa possono ambire i rossoneri in questa stagione?
Ho sempre detto che lui e Tare sono i garanti del progetto tecnico del Milan quest'anno. Io dico che potrebbe anche puntare allo Scudetto. È chiaro che dipenderà da come si arriverà a un certo punto del campionato e che bisognerà dare tutto nello sprint finale. Gli altri avranno le coppe: potrebbero fare la differenza.
Per concludere, ci dà il suo pronostico?
Sono un po' scaramantico, quindi dico pareggio. Finisce 1-1. Poi se dovesse arrivare qualcosa di meglio, ben venga.
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