Boateng: "Il fallo su Ballack? Qualche tedesco mi ringraziò..."

Il centrocampista rossonero raccoglie in un'autobiografia diversi retroscena della sua carriera

  • A
  • A
  • A

"Il fallo che fece saltare i Mondiali a Ballack? Qualche nazionale tedesco mi ringraziò". E' questo uno dei retroscena più interessanti cheKevin-Prince Boateng ha deciso di raccontare nella sua autobiografia che uscirà il 18 febbraio in Italia. "La gente mi insultava e minacciava, non è stato facile", ha spiegato il centrocampista rossonero, che poi riserva una stoccata anche a Di Matteo: "Era inadatto allo Schalke".

Come anticipato dalla Bild, dunque, Boateng ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. E ha scelto di farlo con un libro, svelando alcuni retroscena della sua carriera. Primo tra tutti quelli legati al fallo durante la finale di FA Cup tra Chelsea e il Portsmouth che poi costrinse Ballack a saltare i Mondiali del 2010. "Durante la partita Ballack mi ha dato uno schiaffo - spiega il rossonero -. L'arbitro Chris Foy però non se ne accorse. In molti nei talk show dei giorni successivi dissero che avevo premeditato di fargli male per fargli saltare il Mondiale. Sono stupidaggini, chi lo dice non ha mai giocato a calcio. In quasi ogni partita ci sono scontri del genere. Non si pensa ai Mondiali in quei momenti. Lui dovette uscire, io presi il giallo. Per me la storia era finita lì".

Ma in Germania il tackle di Boateng diventò un tormentone. "In situazioni del genere sei sempre solo - racconta Boateng -. Una sera stavo portando fuori la spazzatura. Un signore sugli 80 mi vide e mi fece il dito medio. Mi rigarono la macchina". "Oggi saprei gestirlo, all'epoca no - continua -. Le cose peggiori furono le minacce di morte. Mi arrivarono lettere a casa nelle quali mi veniva scritto: 'Negro, bisognerebbe ucciderti col gas', oppure 'Stupreremo la tua donna'. Queste carinerie le denunciai alla polizia. Mi muovevo solo con le guardie del corpo. Mio fratello mi consigliò di scusarmi personalmente, ma io lo avevo fatto sul campo, anche se Ballack ancora oggi nega".

Del resto il rapporto tra Boateng e Ballack non è mai stato idilliaco, fin dai tempi dell'Hertha. "Avevo 18 anni la prima volta che lo affrontai - ricostruisce il Boa nel libro -. Fin dal nostro primo incontro in Bundesliga, avevamo avuto qualche scontro. Michael mi pestò volontariamente il piede e mi disse: 'stai zitto, chi pensi di essere?'. Io gli risposi: 'tu chi pensi di essere'. 'Io sono una star', replicò. 'Anche le stelle cadono' gli dissi".

Ma il pezzo forte dei retroscena sull'infortunio di Ballack riguardano alcuni ringraziamenti particolari ricevuti poi da Boateng. "Qualche nazionale tedesco mi ringraziò - racconta -. 'Bene che non c'è', mi scrissero. All'interno della squadra non era ben visto. Nessuno era contento saltasse i Mondiali, io per primo non lo ero, ma alcuni pensavano che senza di lui sarebbe stato perfino meglio".

Infine una stoccata anche a Di Matteo: "Avevo sentito solo cose belle su di lui. Anche da Drogba, a cui avevo telefonato e che lo aveva avuto al Chelsea. Ero convinto che sarebbe arrivato un grande allenatore. La storia poi è andata diversamente, anche se non ho mai avuto problemi diretti con lui. La squadra però lo ha seguito solo per una settimana. Ha cercato di tenere un modo di guidare la squadra, con uno stile inadatto. C'erano tanti giovani, erano affamati, ma lui non dava loro il cibo giusto".

Leggi Anche