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La Juventus è inarrestabile: ora Allegri mette Conte e Capello nel mirino

Il pareggio del Napoli spiana ancora la strada ai bianconeri, che non partivano così bene in campionato da 6 anni

04 Nov 2018 - 11:43

Sei punti di vantaggio sulla seconda in classifica e pareggio contro il Genoa alle spalle, ringraziando la Roma: il campionato sembra aver preso per l'ottavo anno consecutivo la via di Torino. Come se non bastasse, la Juventus non faceva una partenza così bruciante e disarmante per le avversarie da 6 anni, quando nella stagione 2012/2013 vinse 9 partite su 10, realizzando 28 punti.

Era il miglior avvio della sua storia in Serie A, anche allora sconfisse il Napoli in casa nello scontro diretto e quest'anno con la vittoria di sabato a Empoli è stata eguagliata. Ed è probabile che venga superata: all'undicesima giornata gli uomini di Antonio Conte persero contro l'Inter, invece la prossima è col Cagliari all'Allianz Stadium: con una vittoria Massimiliano Allegri entrerebbe ancora di più nella storia bianconera, arrivando a 31 punti e scavalcando persino Fabio Capello che nel 2005/2006 ne fece 30 in 11 partite.

Il merito dell'allenatore toscano è ancora una volta quello di riuscire a gestire un gruppo di campioni rendendolo compatto e inserendo ognuno di loro nel momento giusto, arricchito con l’arrivo di Cristiano Ronaldo. E se fino al match del Castellani il fuoriclasse portoghese era sembrato leggermente in ombra nonostante avesse partecipato attivamente a 8 degli ultimi 12 gol juventini (5 reti, 3 assist), con la doppietta realizzata per ribaltare il primo svantaggio all’intervallo della stagione si è rivelato finalmente per quello che è: uno che può risolvere la partita in qualsiasi momento con una giocata straordinaria, come il destro dai 25 metri che ha freddato Provedel.

Se osserviamo gli altri maggiori campionati europei ci sono al momento altre due squadre che sono in testa senza aver mai perso: il Paris Saint Germain ha raggiunto il record del Tottenham 1960/1961 facendo 11 vittorie su 11 e il Liverpool è a 8 su 10, con due pareggi negli scontri diretti con Chelsea e Manchester City, che può raggiungerlo battendo gli Spurs. La Juve è comunque superiore a tutte perché ha un percorso netto in Champions League e non ha mai perso in stagione a differenza di queste tre.
L’obiettivo dichiarato di Allegri è proprio la Coppa dalle grandi orecchie, dopo le due finali in tre anni e l’eliminazione-beffa contro il Real Madrid nella scorsa edizione: il rigore di CR7 al Bernabéu - ultimo realizzato dal Pallone d’Oro in carica prima di quello di sabato - ha affamato ancora di più i bianconeri che ora sono visti come favoriti, complice la crisi dei blancos.

Non solo, il livornese punta a un altro record apparentemente irraggiungibile: nel mirino ci sono anche i 102 punti della stagione 2013/2014, superabili se Ronaldo e compagni dovessero mantenere questa media. Vincerne 9 ogni 10 significherebbe arrivare a quota 106 (vincerle tutte da qui all'ultima giornata addirittura 112) e portare a casa il quinto scudetto consecutivo per Allegri, impresa mai riuscita a nessun allenatore nella storia della Serie A.
Così, dopo “History”, “Legend” e “Myth” si dovrebbe trovare un altro appellativo per descrivere la sua corazzata, che entrerebbe definitivamente nell'Olimpo bianconero e scavalcherebbe anche quella di Carlo Carcano capace di vincere vincere 4 titoli di fila a inizio degli anni ’30 sulla panchina della Vecchia Signora. Numeri da capogiro, ma assolutamente alla portata di questa Juve.

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