Fiorentina-Juventus: le immagini del match
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Al Franchi i bianconeri non vanno oltre l'1-1 contro la Fiorentina ultima in classifica. Tornano a palesarsi tutti i limiti già emersi in questo avvio di stagione nonostante il cambio di allenatore: a centrocampo le idee sono poche e gli attaccanti fanno molta fatica a segnare
di Alessandro Gorini© Getty Images
La Juventus esce da Firenze con un solo punto contro una Fiorentina ultima e ancora a secco di vittorie in questo campionato. Un pari, il terzo di seguito tra Serie A e Champions, che rischia di pesare come un macigno nella lotta per le posizioni di vertice e soprattutto per lo scudetto, che appare sempre più un miraggio. Seppure la classifica non sia ancora del tutto compromessa, la squadra di Spalletti deve riflettere sui propri errori e sulle carenze, soprattutto tecniche, palesate in questo avvio di stagione. Il gioco latita, soprattutto quando la stella di Yildiz si spegne, e senza le invenzioni del fantasista turco la Juve fatica a trovare la via del gol.
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Al Franchi, la Juventus ha avuto un avvio positivo con Vlahovic che si era guadagnato, con una grande giocata, un rigore per un presunto fallo di Pablo Marì. Penalty poi tolto dal Var per una trattenuta iniziale dello stesso attaccante serbo, bersagliato (anche con insulti razzisti) dai suoi ex tifosi viola. Nonostante un gioco non certo entusiasmante e una rete divorata proprio da Vlahovic, i bianconeri riescono comunque a trovare il vantaggio con un sinistro di Kostic in pieno recupero del primo tempo, pur rischiando grosso qualche minuto prima su un gran tiro di Kean stampato sulla traversa.
Al rientro dagli spogliatoi, ecco riemergere tutte le lacune di questo avvio di stagione turbolento della Juve. Dopo l'eurogol di Mandragora, che si infila all'incrocio dei pali, i bianconeri sbandano, si rintanano nella loro metà campo e rischiano in almeno un paio di occasioni di capitolare. Koopmeiners e Kelly fanno grande fatica su Kean, che è molto di più di un semplice rimpianto per la Vecchia Signora. I cambi di Spalletti non riescono a incidere, a eccezione di Conceicao, entrato volenteroso e in grado di impensierire la retroguardia viola con alcune giocate di classe, poi vanificate dalla mancanza di "peso" in mezzo all'area. Openda e David proseguono nel loro status di "oggetti misteriosi", con un minutaggio da ultimi minuti che, di certo, non li aiuta.
E così la Juve esce dal Franchi con un solo punto, un risultato che ancora una volta mette in evidenza tutti i limiti soprattutto tecnici, di una rosa che continua ad avere grosse lacune soprattutto in fase di impostazione in mezzo al campo. Perché, se è vero che in attacco le punte segnano poco, è altrettanto vero che in mezzo al campo manca troppo spesso quel guizzo e quel gioco che si attende da una big come la Juve. Thuram, Locatelli, Miretti e lo stesso McKennie non sembrano in grado di dare qualità alla manovra bianconera e gli attaccanti, che ricevono pochissimi palloni giocabili, ne risentono.
Spalletti, dal canto suo, non sembra essere entrato ancora in piena sintonia con la squadra. Il suo 3-4-2-1 iniziale con McKennie a fare la spola tra centrocampo e attacco è apparso sterile e con poche idee. Forse anche un po' troppo macchinoso. Koopmeiners, ormai definitivamente piazzato in difesa, ha come obiettivo quello di fare da regista arretrato ma troppo spesso appare timido e in difficoltà. Sommando tutti questi fattori, il risultato è inevitabilmente quello di una squadra incompiuta, che può ancora lottare per un posto in Champions (se si rimette in corsa), ma che difficilmente potrà giocarsi lo scudetto fino all'ultima giornata.