VERSO GENOA-JUVE

Juventus, Allegri: "Inter favorita, lo dicono loro. Genoa trasferta insidiosa"

Il tecnico bianconero parla alla vigilia del match di Marassi: "Kean out 3-4 settimane. Chiellini? Può fare qualunque cosa"

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La Juventus di Max Allegri scende in campo per il terzo venerdì consecutivo e, dopo le vittorie contro Monza e Napoli, questa volta si troverà di fronte il Genoa di Gilardino. Per la sfida di Marassi il tecnico bianconero recupererà Weah, ma perderà Kean (out 3-4 settimane per un problema alla tibia). Si va verso la conferma dell'undici titolare della scorsa settimana, con Kostic e Cambiaso sugli esterni, Vlahovic e Chiesa davanti. L'obiettivo numero uno è tornare in testa alla classifica almeno per due notti e mettere pressione all'Inter, impegnata domenica all'Olimpico contro la Lazio: "Loro sono i favoriti, sono stati costruiti per vincere il campionato - le parole in conferenza -. Lo hanno detto loro, lo ha confermato il presidente Zhang alla cena di Natale. Noi facciamo un passettino alla volta, Genoa è una trasferta insidiosa".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI

Sull'atteggiamento da tenere in campo

"Bisogna essere coscienti del tipo di partita che affronteremo: loro in casa hanno numeri importanti, sono aggressivi e giocano un buon calcio. Gilardino sta facendo un ottimo lavoro e in più incontreremo tre giovani cresciuti nella Juve come Dragusin, De Winter e Vogliacco. Sarà una partita molto diversa dalle ultime".

Su Rabiot e Kean

"Adrien sta bene. Abbiamo deciso di fermare Kean che ha avuto un problema alla tibia. Lo abbiamo portato avanti un po' nonostante il dolore. Starà fermo 3-4 settimane per risolvere il problema, gli altri sono tutti a disposizione tranne De Sciglio, che però potrebbe essere riaggregato alla squadra a inizio anno".

Sui punti da fare

"Mancano quattro partite alla fine del girone d'andata, poi faremo le valutazioni del caso".

Su Chiellini

"Ci siamo sentiti dopo il suo addio al calcio. Ha fatto una carriera straordinaria, ha finito un pezzo della sua vita e ora inizia un nuovo capitolo. Credo abbia tutte le caratteristiche per ricoprire vari ruoli, sarà lui a scegliere. Dovrà rimettersi in discussione e lui lo può fare. Bonucci? Credo che voglia fare l'allenatore, gli auguro il meglio per quando deciderà di smettere".

Sul duello con l'Inter

"All'inizio dell'estate credo che sarebbe stato difficile immaginare una classifica così. Noi siamo partiti con la consapevolezza dei nostri limiti, siamo diventati una squadra, ma ancora non basta. Bisogna rimanere con i piedi per terra, mantenere l'equilibrio, perché poi un risultato negativo può cambiare la visione del futuro. Dobbiamo pensare innanzitutto al Genoa, che sarà uno scoglio importante. Cercheremo di fare più punti possibili, ma il nostro obiettivo resta uno dei primi quattro posti".

Su cosa manca per raggiungere i nerazzurri

"Loro sono i favoriti, sono stati costruiti per vincere il campionato. Lo hanno detto loro, lo ha confermato il presidente Zhang alla cena di Natale. Noi abbiamo un percorso diverso: ci sono giocatori che stanno facendo bene e di cui sono contento, ma dobbiamo ancora migliorare. Serve fare un passettino alla volta, il campionato è un percorso, serve equilibrio, serenità e capacità di gestire i momenti difficili".

Sulle vittorie 1-0

"Il risultato perfetto sarebbe vincere sempre 3-0, perché soffrirei meno. Però l'importante sono sempre i tre punti".

Sulle trasferte da qui a fine stagione

"Genoa è insidiosa, qui abbiamo sempre faticato. Una volta non abbiamo fatto in tempo a scendere in campo ed eravamo già 3-0 per loro (Genoa-Juve 3-1 del novembre 2016, ndr). Poi hanno uno stadio che spinge e ti mette in difficoltà".

Sul confronto con le nuove generazioni

"Ci sono tanti giovani bravi allenatori, che devono far carriera anche per sostituire noi più anziani. Noi cerchiamo di difenderci bene comunque. La verità è che non c'è una formula magica per vincere, nessuno ha la verità assoluta sul calcio, ci sono troppe variabili".

Sull'eventuale sorpasso a fine turno

"Le partite vanno vinte sul campo, non ci sono turni più facili o più difficili. Noi dobbiamo fare punti, tenere a distanza il quinto posto e rimanere nella nostra posizione".

Su Yildiz

"L'infortunio di Kean gli garantirà più spazio. Sta crescendo, come tanti altri giovani".

Su Chiesa e Vlahovic

"Sono molto contento degli attaccanti, Dusan ha fatto delle ottime partite sul piano tecnico, è anche in una buona condizione fisica e mentale anche se non ha segnato e ha sbagliato un rigore. Fortunatamente hanno fatto gol anche i centrocampisti e i difensori, ma l'importante è mantenere quell'atteggiamento: correre e mettere pressione agli avversari".

Su Miretti

"Si è allenato bene, non è sceso in campo nelle ultime partite per scelta tecnica, ma è un giocatore importante".

Sulle quote scudetto e Champions

"La quota scudetto è quella: verso i 90-92, la quota Champions è intorno ai 72".

Su cosa lo ha sorpreso della sua squadra

"Non sono sorpreso, però ora sono incuriosito da ciò che potremo fare. La cosa interessante è che siamo diventati squadra velocemente e che tutti si mettono a disposizione. Non ci sono prime donne e questo è un vantaggio straordinario".

Sul suo futuro

"Non sono assolutamente stanco. Io dirigente? La Juve ne ha di ottimi, quando la società è ben strutturata dà forza a tutto l'ambiente e qui è così da 100 anni. L'obiettivo principale è tornare a giocare la Champions, anche se avremmo dovuto giocarla anche quest'anno...".

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