L'ex capitano bianconero, che ha giocato anche a Madrid, alla vigilia della sfida col Real: "In Champions può arrivare la svolta"
"Alla Juventus ho imparato e dato tanto tanto tanto, è finita perché la vita è così, le cose succedono per un motivo che magari sul momento non è chiaro, ma tra qualche anno penso si capirà meglio". Alla vigilia della sfida contro il Real Madrid, l'ex capitano bianconero Danilo, che in carriera ha giocato anche a Madrid e ora milita nel Flamengo, torna sull'addio alla Vecchia Signora e dice la sua sul momento che stanno attraversando i bianconeri e in particolare il tecnico Tudor, in bilico dopo una serie di pareggi e la sconfitta di Como.
"In questi momenti serve compattezza, tutti si devono aiutare - ha dichiarato il brasiliano - Ora c'è la Champions, un'altra storia, e la sfida con il Madrid può essere un'opportunità. Nelle difficoltà la Juventus non molla mai. Io non sono dentro le dinamiche quotidiane e dare un'opinione sul momento sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del gruppo, dell'allenatore e del club. Da fuori però mi pare che rispetto a un anno fa lo spirito sia diverso, l'atteggiamento differente: c'è una chimica tra calciatori e mister che prima non si vedeva. Poi è chiaro, contano i risultati. Quello del Bernabeu è un esame importantissimo, il Madrid chiaramente è in un momento molto più positivo, in testa alla Liga, 6 punti in Champions, ma se la Juve fa risultato, e lo può fare, può essere la partita che cambia la stagione".
Poi nello specifico a proposito di Tudor: “Ci vuole pazienza, hanno cambiato diversi uomini e il mercato è stato ritardato, cosa che ha condizionato la preparazione. Non sarà un anno facile per la Juve ma io ho fiducia in Tudor. Xabi Alonso ha un’idea di calcio moderna e differente e anche lui sta facendo fatica a trasmetterla ai suoi uomini, però ovviamente è molto più facile lavorare quando arrivano i risultati, sempre lì torniamo”.
Danilo ha poi elogiato il Milan dell'amico Allegri ed esaltato Modric ("Per un tifoso di calcio vederlo giocare è speciale"), paragonandolo in un certo senso all'ex compagno Yildiz: “A me quando parlo di Kenan viene da sorridere. Già ai tempi di Allegri quando si muoveva tra prima squadra e Under 23 si allenava troppo bene, si vedeva che era di uno spessore diverso dagli altri. Tante volte dopo gli allenamenti mi fermavo con Max, ‘Questo è uno che diventerà veramente forte’ dicevamo. Piano piano si è ambientato, ha imparato ad essere più cattivo, a lottare e a non essere solo ‘bellino’ come diceva Max. Vedere Kenan con la 10 della Juve e ogni tanto con la fascia di capitano mi dà grande piacere, è un ragazzo veramente serio e con tanto talento, che lavora, è umile e può sicuramente rappresentare quello che è la Juve”.
Infine, da capitano della Seleçao, un commento su Ancelotti ct: "Il Mister è un vincente, ed è arrivato nel momento giusto: ci voleva un punto di riferimento per togliere pressione ai giovani. Carlo è una guida importante e arriva pulito, non conosce l’ambiente e non si fa condizionare. E poi è sempre positivo, sdrammatizza, è entrato subito nei cuori dei brasiliani”.