L'ANALISI

Juventus, l'avvio che serviva: Allegri sorride e mette l'Inter nel mirino

I bianconeri hanno vinto 4 delle ultime 5 partite e non subiscono gol da oltre un mese: l'Inter è a un punto di distanza e il 26/11 c'è lo scontro diretto

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L'avvio di campionato che Max Allegri sognava per la sua Juventus. Dopo 10 giornate i bianconeri si ritrovano al secondo posto in classifica a -2 dall'Inter e le indicazioni arrivate nelle ultime settimane non possono che far sorridere il tecnico livornese. La batosta col Sassuolo ha dato uno scossone all'ambiente, che da quel momento in poi si è compattato e ha reagito: la squadra non subisce da gol da allora (era il 23 settembre), ha vinto 4 delle ultime 5 partite ed è tornata a farsi largo nel gruppo di quelle che ambiscono allo scudetto.

Allegri continua a tenere tutti coi piedi per terra e a ripetere che l'obiettivo numero uno è tornare tra le prime quattro ("dobbiamo pensare a chi c'è al quinto posto", le sue parole dopo la vittoria sul Verona). E non può che essere così dopo il duro colpo incassato dalla società nella passata stagione. Se ti chiami Juventus, tuttavia, il tricolore non può e non deve essere mai considerato un tabù, neppure dopo tre anni complicati e un'estate, di fatto, senza mercato.

I numeri d'altronde parlano da soli: la Juve ha la seconda miglior difesa del campionato dietro l'Inter (6 gol subiti, di cui 4 a Reggio Emilia), è riuscita a trovare una quadra difensiva anche con l'assenza di un totem come Danilo e a infilare una sequenza di clean sheet che non si vedeva da quasi un anno.

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L'attacco continua a fare un po' più di fatica: attualmente è il sesto della Serie A e per trovare uno juventino nella classifica marcatori bisogna scendere fino alla decima posizione e ai 4 gol di Chiesa e Vlahovic, condizionati nell'ultimo mese da una serie di noie fisiche. Proprio in questo contesto, tuttavia, è emerso lo spirito di squadra dei bianconeri che sono stati capaci di sopperire alle assenze dei loro bomber con diverse armi: l'affidabilità di Milik, il sacrificio di un ritrovato Kean, oltre naturalmente alle reti decisive di protagonisti meno attesi come Locatelli, Gatti e, da ultimo, Cambiaso.

Ora diventa fondamentale non adagiarsi sugli allori e dare continuità a quanto di buono fatto fin qui. Domenica sera c'è da affrontare una trasferta delicatissima come quella di Firenze, che rappresenterà un primo snodo cruciale per valutare il livello raggiunto dalla squadra. Sabato 11 allo Stadium arriva il Cagliari, dopodiché ci sarà la terza sosta nazionali di questo spezzettato avvio di stagione. Al rientro gli occhi di tutta Italia saranno di nuovo puntati su Torino, dove arriverà l'Inter, storica rivale nonché, inutile girarci intorno, favorita numero uno per il titolo. È lì, in uno scontro diretto che si preannuncia bollente, che si misureranno davvero le ambizioni di questa Juve. Il countdown è già cominciato.

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