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Juventus, alti e bassi sulla strada della Champions

Bicchiere mezzo pieno per il gioco ma Sarri deve stare attento a palle inattive e atteggiamento mentale

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Maurizio Sarri, come ogni tifoso della Juventus, dopo il 2-2 contro l'Atletico Madrid si è messo davanti al famoso bicchiere e ha tratto le sue conclusioni: il bicchiere è mezzo vuoto, visti i due gol di vantaggio buttati via e l'ennesima difficoltà sulle palle inattive dopo i casi visti contro il Napoli. Un problema al quale bisogna porre rimedio il prima possibile, e non è detto debba per forza prevedere l'addio alla difesa a zona, ma anche una delle situazioni "più facili" da correggere per un tecnico.

La perdita di Chiellini in questo senso ha tolto fisicità, presenza ed esperienza ad un reparto ancora da registrare centralmente (al Wanda Metropolitano molto bene Bonucci, ancora tra alti e bassi De Ligt), c'è anche chi punta il dito sulla mancata uscita di Szczesny al primo gol preso. Ma, siamo sicuri, Sarri sarà più infastidito dal progressivo rallentamento dei giri che la squadra ha accettato dopo il grande inizio di ripresa che aveva portato il doppio vantaggio, una (quasi) rimonta che fa tornare alla mente il 4-3 contro il Napoli quando poi la vittoria arrivò su autogol proprio all'ultimo respiro. Anche perché nei 5 minuti di recupero, risvegliata dal doppio colpo cholista, la Juve ha rialzato la testa tornando a macinare gioco, sintomo che la mentalità propositiva è ben oltre la fase del cantiere.

Conseguenze del bicchiere mezzo pieno, forse. Perché non si può dimenticare ciò che di buono la Juve ha fatto ieri sera, a partire dalle prestazioni di Matuidi e Cuadrado, due che qualche settimana fa, tra collocazione tattica e questioni di mercato, erano molto ai limiti del progetto bianconero. La forza della rosa juventina riparte anche da qui, Sarri è stato bravo a sorprendere Simeone schierando il colombiano, alternativa da tenere in conto soprattutto dopo l'infortunio di Douglas Costa.

Tracce di Sarrismo che ora vanno confermate: il pari in casa della rivale più temibile del girone Champions rimane comunque un grande segnale, a metà settembre. Si tratta "solo" di riempire l'altra metà del bicchiere.

 

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