Alle 18.30 attesi 30 mila spettatori per la consueta partitella in famiglia. Il serbo dice no anche alla Premier
Lo Stadium è pronto a riabbracciare la Juventus dopo 87 giorni. Sono già 27.000 i biglietti venduti per la sfida in famiglia contro la Next Gen in programma alle ore 18.30. Nell'appuntamento tradizionale dell'estate bianconera, che dal 2023 ha sostituito il rito di Villar Perosa, Jonathan David insegue il suo primo gol in bianconero, ma i riflettori saranno puntati su Dusan Vlahovic, il Mister No che di fatto sta bloccando il mercato. Il punto interrogativo è: "Come sarà accolto l'attaccante serbo dai tifosi presenti sugli spalti?". Se il sentimento è quello che circola sui social, per Vlahovic sarà un pomeriggio alquanto complicato.
All'appuntamento non prenderanno parte Bremer, Milik, Perin e Savona, assenti dall'elenco dei convocati di Igor Tudor: per quel che riguarda il difensore brasiliano, è una normale gestione di carichi di lavoro dopo il lungo infortunio. Convocato Douglas Luiz, che rimane sempre in uscita.
Quello che va avanti tra l'attaccante serbo e la Juventus è un vero è proprio braccio di ferro. Con un contratto oneroso da 15 milioni di euro in scadenza tra un anno e fallite le trattative per il rinnovo, il club bianconero vuole disfarsi di Vlahovic che però continua a dire no alle offerte che gli stanno pervenendo. Un po' perché nessuno si avvicina al lauto ingaggio percepito a Torino, un po' perché le destinazioni sono poco gradite. È il caso, come il riporta il Corriere dello Sport, dell'ultima offerta dalla Premier League ricevuta da un club di media classifica che non gioca le Coppe (Everton e West Ham le indiziate).
Vlahovic avrebbe più volte ribadito alla proprietà l'intenzione di rimanere, prendendosi un grande rischio di giocare con il contagocce nell'anno che porta ai Mondiali, mentre l'intenzione del club è di cederlo a titolo definitivo o anche in prestito (con l'ipotesi rinnovo a cifre inferiori per evitare l'addio a zero la prossima estate ormai messa quasi da parte). Una situazione di stallo alla messicana di cui non si vede ancora una via d'uscita che soddisfi tutti.