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Standard & Poor's declassa Tether, il secondo maggiore azionista della Juventus: "Troppi rischi"

S&P taglia la valutazione a "weak" del secondo maggiore azionista bianconero: "Riserve incerte"

di Stefano Fiore
27 Nov 2025 - 11:30

L'agenzia di rating Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso il suo giudizio sulla stabilità di Tether, portandolo al livello 5 ("debole"), il più basso della scala. Tether non è solo un colosso delle criptovalute, ma è anche il secondo maggiore azionista della Juventus, detenendo l'11,7% delle quote del club bianconero.

Tether e il giudizio di S&P: troppi investimenti rischiosi a garanzia

 S&P, con questa decisione, ha lanciato un allarme sulla solidità di Tether. La società emette una moneta digitale (USDT) che dovrebbe valere sempre esattamente un dollaro. Per garantire questo valore, Tether deve avere in cassa delle riserve (denaro o beni) equivalenti.

Il problema sollevato da S&P, scrive Calcio e Finanza, è che queste riserve sono composte sempre più da investimenti rischiosi e meno da dollari "sicuri". Secondo il rapporto, quasi un quarto (il 24%) delle garanzie di Tether è investito in asset volatili come Bitcoin, oro e prestiti. In particolare, la quota di Bitcoin è cresciuta molto.

Il rischio, spiega l'agenzia, è semplice: se il valore del Bitcoin o degli altri investimenti dovesse crollare improvvisamente, Tether potrebbe non avere abbastanza fondi sicuri per coprire il valore della sua moneta.

Nonostante Tether sia un gigante che vale oltre 180 miliardi di dollari e abbia dimostrato finora di reggere il mercato, l'agenzia di rating avverte: per migliorare il giudizio serve più sicurezza, meno rischio e molta più chiarezza. Un messaggio importante per una società che gioca un ruolo chiave anche nell'azionariato della Vecchia Signora.

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