Al canadese è mancato solo il gol, l'infortunio di Gatti complica i piani in vista del Napoli
di Andrea Ghislandi© ansa
E sono tre: dopo Bodo e Cagliari, arriva anche la vittoria contro l'Udinese che vale il passaggio ai quarti di Coppa Italia, ma soprattutto dà ulteriore morale in vista del big match contro il Napoli, in cui i bianconeri si giocano una bella fetta di possibilità di tornare in corsa per lo scudetto. Sono diverse le buone notizie che arrivano per Spalletti dalla serata dello Stadium, anche se obiettivamente il compito è stato agevolato da un'Udinese brutta e troppo rinunciataria che non ha mai impensierito Di Gregorio.
L'infortunio di Vlahovic, che starà fuori a lungo, ha scosso in modo positivo Jonathan David, finalmente autore di una gara all'altezza della sua fama. L'attaccante canadese ci ha messo lo zampino nell'autogol di Palma che ha spianato la strada alla Juventus, poi solo un fuorigioco di pochi centimetri gli ha negato l'euro-gol e il 2-0. I segnali di crescita stanno soprattutto nell'apporto che ha dato alla squadra, trovando maggiore coesione con i compagni ed entrando più nel vivo del gioco, aiutando anche in fase di non possesso. Ha anche pagato la 'spallettata' di mettere Miretti come regista, mentre Yildiz e McKennie - per motivi diversi - hanno confermato di essere insostituibili negli ingranaggi bianconeri. Il turco è a tratti incontenibile quando parte dalla sua mattonella di sinistra, l'americano è prezioso in qualunque posizione giochi.
L'unico neo della serata è l'infortunio occorso a Federico Gatti. Il difensore, mentre andava in marcatura a centrocampo su Buksa, ha appoggiato male il piede destro sul terreno, sentendo immediatamente dolore al ginocchio per quella che appare essere una distorsione. L'entità dell'infortunio è ancora da stabilire, ma un suo recupero per domenica sera appare altamente improbabile. E con Rugani e Bremer ancora ai box, Spalletti per il ritorno nella 'sua' Napoli si ritrova con i soli Kalulu, Kelly e Koopmeiners a disposizione, oltre al giovane Pedro Felipe. In casa Juve, in vista di un mese di dicembre di ferro, si incrociano le dita.