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L'ANALISI

Juve, sorriso dolce-amaro: il posto Champions c'è, ma che fatica

Dopo l'esonero di Motta, Tudor ha centrato l'obiettivo minimo stagionale solo all'ultima giornata con tanta sofferenza e ora alla Continassa urgono riflessioni sul futuro

26 Mag 2025 - 08:00
 © Getty Images

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Diciotto vittorie, sedici pareggi, quattro sconfitte, 58 gol fatti, 35 reti subite, 70 punti e quarto posto finale. Numeri alla mano, è questo il bilancio del campionato 2024/2025 della Juve. Un campionato iniziato con grandi aspettative all'insegna del mercato e della novità con Thiago Motta in panchina e concluso sui binari del pragmatismo e della semplicità con Tudor a traghettare la squadra con fatica fino all'obiettivo minimo stagionale.

Un quarto posto dolce-amaro che da una parte tiene la Juve nella ricca Europa dei big, ma dall'altra costringe anche a riflessioni profonde sulla qualità della rosa e sulla direzione tecnica da imboccare. Archiviata la parentesi Thiago Motta, alla Continassa ci sono decisioni importanti da prendere. Non solo sull'allenatore, ma anche sul mercato e su chi vale davvero la maglia bianconera sotto l'aspetto tecnico, caratteriale e motivazionale.

Alla fine di una stagione travagliata, in casa Juve l'ultimo posto disponibile per la Champions può essere interpretato certamente come un traguardo raggiunto, ma anche come un avvertimento. Un messaggio forte e chiaro soprattutto su quello che non ha funzionato e sugli aspetti che vanno rivisti per provare a invertire la rotta la prossima stagione.

Al netto del progetto giovane su cui è necessario insistere, del resto, l'ultima faticosa vittoria contro il Venezia, la prima di Tudor in trasferta, ha sostanzialmente confermato pregi e difetti del gruppo bianconero, troppo compassato, legato all'estro di Yildiz e discontinuo nelle prestazioni anche all'interno della stessa partita, ma comunque capace di restare a galla e di salvare la stagione centrando il piazzamento Champions quasi all'ultimo respiro.

Risultato che, grazie alla freddezza dal dischetto di capitan Locatelli, premia il lavoro concreto di Tudor e consente a Giuntoli & Co. di impostare le prossime mosse di mercato con più risorse, tranquillità e appeal. Dettagli cruciali per definire con chiarezza la strada da seguire a partire dalle certezze. Punti fermi che in questa stagione hanno sicuramente il volto di Yildiz, leader tecnico attorno a cui dovrà necessariamente essere costruita la Juve del futuro a prescindere da chi ci sarà in panchina. 

Venezia-Juve: il film della partita

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