L'ANALISI

Juventus, dopo il ko col Benevento ore di riflessione sul progetto Pirlo

Scudetto sfumato e anche il posto Champions a rischio, così rischia anche l'allenatore

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L'addio alla Champions League agli ottavi di finale e ora lo scudetto come un miraggio: la clamorosa sconfitta della Juve in casa contro il Benevento, che non vinceva in campionato da oltre due mesi, è come avesse emesso un'altra sentenza. Dopo nove anni di dominio in campionato, la squadra bianconera sta per abdicare tanto che è a rischio anche il posto nella prossima Champions. Senza contare la posizione di Pirlo, confermato per l'immediato ma in bilico per il futuro.

Le parole del ds Fabio Paratici hanno rassicurato la posizione dell'allenatore ma basterà il quarto posto e l'eventuale conquista della Coppa Italia a tenere salda la panchina di Pirlo? Alla Continassa è andata in scena la consueta analisi post-partita, nessun vertice, ma è ovvio che l'argomento campo va di pari passo con quello del progetto intrapreso in estate, che vede le prime crepe. Scontata e comprensibile l'amarezza di Agnelli dopo un risultato e una prestazione del genere, ora dodici partite tra campionato e Coppa Italia per riflessioni e valutazioni.

"Vinciamo e mettiamo pressione all'Inter", aveva detto Pirlo alla vigilia. Non solo la Juve si è arresa al Benevento - la prima squadra neopromossa a rimanere imbattuta contro i bianconeri in entrambi i match di uno stesso campionato dalla Sampdoria 2012/13 - ma ha messo in mostra tutti i suoi limiti: squadra senza un'idea precisa di gioco, senza identità, senza carattere. Limiti che i gol di Cristiano Ronaldo e la crescita di Federico Chiesa hanno finora mascherato. Le assenze per infortunio (Dybala su tutti) e per positività al Covid-19, che hanno riguardato tutti i reparti, non sono un alibi per giustificare la mancanza di reazione, come si è visto contro gli uomini di Inzaghi, che ai bianconeri in questo campionato hanno portato via quattro punti. E sono undici i punti in meno rispetto alla scorsa stagione dopo 27 partite. L'erroraccio di Arthur non è il primo segnale della mancanza da parte della squadra della concentrazione e della cattiveria giuste per imporsi sugli avversari. Un atteggiamento, questo, ritenuto inaccettabile dalla società. 


"Noi dobbiamo cambiare la testa perché vestiamo una maglia importante, che va onorata", ha detto a fine partita Pirlo, puntando il dito sull'atteggiamento dei suoi giocatori. E con alcuni di questi ci sarebbe uno scollamento. Il tecnico continua a guardare sul lungo periodo e al suo progetto cominciato la scorsa estate su scommessa del presidente Andrea Agnelli, che ha deciso di puntare su un tecnico alla prima esperienza in panchina. "Il mio futuro? Ci sarà una società che deciderà, io continuo a lavorare giorno per giorno, partita dopo partita, per cercare di fare del mio meglio. Poi alla fine ognuno tirerà le somme".

E a questo punto non si esclude che i bilanci in casa Juve possano essere fatti in anticipo. Ora la sosta per le Nazionali, poi il derby contro un Torino a caccia di punti salvezza e un Napoli in piena corsa Champions. Due sfide cruciali per il futuro di Pirlo e della Juve.

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