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L'INTERVISTA

Juve, Bremer dopo il ritorno: "Mi sento un leader, Tudor ci aiuta tanto"

"Giocare al Toro o alla Juve è tutta un'altra cosa: qui hai una partita ogni tre giorni"

10 Set 2025 - 19:49
 © Getty Images

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 "Giocare al Toro è una cosa, alla Juve è un'altra: qui hai una partita ogni tre giorni, serve tanta forza fisica e devi fare attenzione a tutti gli aspetti": così il difensore bianconero, Gleison Bremer, spiega le differenze da quando ha cambiato sponda della città della Mole. "Quando mi sono infortunato ero arrabbiato, poi mi sono detto che dovevo guardare il positivo e come uscire meglio da questo infortunio - ha aggiunto al format 'Small Talk', un prodotto di Juventus Creator Lab - e Openda (avversario in quella sfida a Lipsia e oggi compagni alla Juve, ndr) mi ha scritto subito chiedendomi scusa". E sul tecnico Tudor: "Essendo stato un difensore, ci aiuta molto - ha spiegato Bremer - e siamo una bella squadra, abbiamo tutti voglia di imparare: mi piace essere un leader, voglio essere un esempio. Mi piace la presenza, voglio essere un esempio. Siamo un gruppo giovane e voglio aiutare i miei compagni. Gatti, Vlahovic e Locatelli sono anche loro dei leader. Il mister mi ha detto che sono vice capitano, sono orgoglioso di questo traguardo. È una cosa importantissima per me, però cambia poco. Io con la fascia o senza fascia devo lottare su ogni pallone, ogni partita per vincere, perché la Juve ti impone questo".

Infine, due curiosità: "Avrei voluto giocare con Chiellini, ho imparato la mentalità di Bryant e Jordan perché durante il Covid ho guardato tante partite di basket" ha svelato il classe 1997. 

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