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Juve, Allegri: "Lavoriamo per rendere possibile l'impossibile"

"Davanti all'Inter? Era importante arrivare allo scontro diretto in posizione ottimale. Ma noi continuiamo a guardare il distacco sulla quinta"

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Dopo la vittoria col Lecce e il sorpasso momentaneo all'Inter, Massimiliano Allegri resta con i piedi per terra ma esce anche allo scoperto lasciandosi sfuggire una mezza frase sull'obiettivo scudetto. "Che effetto fa la Juve prima? Nel calcio non c'è niente di impossibile. Bisogna aver la convinzione nella testa di arrivare e lavorare per rendere possibili le cose impossibili - ha spiegato il tecnico della Juve arrivato a quota 300 vittorie in Serie A da allenatore - Bisogna fare il massimo, poi se c'è chi farà meglio bisognerà fargli i complimenti". 

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"Ci stiamo allenando a vincere più gare possibili e a capire come gestire il match - ha continuato Allegri -. Su questo siamo cresciuti e anche nella serenità di giocare. Stiamo anche meglio fisicamente. Siamo più consapevoli della nostra forza". "Stasera è stata una gara complicata - ha proseguito analizzando la gara col Lecce -. Il primo tempo loro hanno corso e pressato e ci hanno messo in difficoltà anche perché non abbiamo fatto bene nelle scelte sull'ultimo passaggio in alcune circostanze - ha aggiunto -. Poi quando sono calati siamo rimasti lucidi, abbiamo continuato a giocare e abbiamo vinto".

"Dopo il raddoppio c'è stato un momento in cui abbiamo abbassato la tensione e noi abbiamo rischiato su un cross - ha continuato Max -. Le gare sono lunghe e basta un gol per complicare tutto perché psicologicamente si può rovesciare il match. I ragazzi poi sono stati molto bravi a fare il terzo gol". "Cerchiamo di fare il meglio possibile e di muoverci bene all'interno del campo andando a occupare gli spazi giusti - ha proseguito -. Smarcarsi è una componente importante come il controllo della palla". 

"Quando sono tornato a Torino il primo anno c'è stato un pizzico di presunzione - ha spiegato Allegri parlando del percorso fatto dal suo ritorno alla Juve -. Pensavamo di poter tornare subito a vincere, ma non era così. Mi sono riabituato a stare in panchina, ad analizzare la gara, a fare i cambi e siamo cresciuti tutti insieme". "Il percorso è iniziato nel 2021. E' un lavoro che parte da lontano. Quest'anno è arrivato anche Giuntoli che ci sta dando una grossa mano", ha aggiunto. 


 

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