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Italia, Mancini boccia gli oriundi

Il tecnico dell'Inter: "Chi non nasce in Italia e ha parenti lontani non dovrebbe essere convocato"

23 Mar 2015 - 15:14

Roberto Mancini boccia gli oriundi e, di fatto, apre il dibattito sull'opportunità o meno di vestirli d'azzurro. Il tecnico dell'Inter non ha dubbi: "Chi non nasce in Italia e ha parenti lontani non dovrebbe essere convocato in Nazionale". Il riferimento è, ovviamente, a Eder e Vazquez, gli ultimi oriundi del nostro pallone che Conte ha deciso di aggregare al gruppo azzurro per la doppia sfida con Bulgaria (qualificazioni europee) e Inghilterra.

Niente di personale con Eder e Vazquez - per il quale è arrivata immediatamente la risposta di Iachini ("Ha la mamma italiana"), sia chiaro, contro i quali Mancini non ha nulla. Piuttosto un pensiero più "alto" sull'opportunità di allargare l'Italia e renderla, diciamo così, multietnica. Un discorso complicato, un nodo difficile da districare, che fa a pugni con la difficoltà di Conte, ad esempio, di trovare giocatori di valore per la Nazionale. Da una parte c'è infatti il ct che lamenta, giustamente, la scarsità di italiani nelle nostre squadre. Dall'altra ci sarebbe e c'è la voglia di far crescere il nostro calcio con i ragazzi nati e cresciuti nel nostro vivaio. Difficile capire dove stia la ragione.

Anche perché in tema di integrazione e, calcisticamente parlando, di oriundi, noi arriviamo come sempre molto in ritardo rispetto agli altri paesi. A Francia e Inghilterra, per dirne due, da sempre abbondantemente multirazziali. Ma anche rispetto alla Germania: "Ma quei giocatori - dice il Mancio - sono nati lì. Io ho la mia idea e la mia idea è che nella nazionale italiana debbano giocare gli italiani". 

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