L'ANALISI

L'Inter spreca la prova del nove: vecchi vizi e nuovi dubbi

Poco cinismo, tanti regali in difesa: non sempre si può recuperare il risultato da svantaggio

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Tanti tifosi nerazzurri, dopo il 2-0 della Sampdoria, si saranno appigliati a due delle caratteristiche migliori dell'Inter di questa stagione: la capacità di recuperare punti da situazioni di svantaggio e la netta maggioranza di gol segnati nella ripresa. E in effetti la squadra di Conte ci ha provato, ha dimezzato lo svantaggio ma alla fine si è arresa alla seconda sconfitta in campionato: al Ferraris, invece che due punti di forza, si sono visti casomai i due difetti ancora irrisolti, cioè l'incapacità di concretizzare una giusta percentuale di palle gol create e i regali della retroguardia.

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Le statistiche del match di ieri non mentono: difficile imputare alla squadra una brutta prestazione. Anzi, a parte il black-out successivo al rigore sbagliato da Sanchez, l'intensità e la qualità nei 90 minuti sono state buone, tanto da partorire 24 tiri totali (di cui 18 da dentro l'area) anche se solo 7 nello specchio della porta difesa da Audero. Il portiere blucerchiato è stato uno dei migliori in campo ma avrebbe potuto avere più lavoro se la convinzione sotto porta degli offensivi nerazzurri fosse stata migliore.

Vero che l'Inter ha già recuperato 13 punti da situazioni di svantaggio e segnato 28 dei 41 gol nella ripresa ma, a furia di sprecare occasioni davanti al portiere, ci si complica inutilmente la vita. Ingeneroso puntare il dito sulla concretezza del miglior attacco del campionato? In parte sì ma contando i due poker (Fiorentina e Torino), la cinquina al Benevento e le sei reti al Crotone la distribuzione dei gol fa acquistare un po' più di credibilità "all'accusa". 

Da una zona di campo a quella opposta, come scordare la quantità di ingenuità difensive che rovinano la giornata della squadra quando gli attaccanti sono scarichi. Anche ieri un rigore regalato, e sono due di fila considerando Vidal contro il Crotone, che ha reso doppia la mazzata dopo l'errore di Sanchez dagli 11 metri (che, numeri alla mano, non doveva neanche andare sul dischetto...). L'Inter ha la quinta difesa del campionato e anche questo concorre alla sconfitta di Genova.

La rassegnazione di Conte nel post-partita è comprensibile e infatti è difficile individuare un vero colpevole al ko di ieri anche se la sensazione è che il copione sarà lo stesso: tutti aggrappati a Lukaku, ai suoi gol, alla sua leadership e a come riesce a trascinare la squadra con la sola presenza in campo. Se questo - al netto del calciomercato - basterà fino a fine campionato è ancora tutto da verificare: a partire dalla trasferta contro la Roma di domenica.

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