"Ho la certezza che dobbiamo fare qualcosa di meglio, ma sono ottimista perché la squadra sta bene. Se fossi stato preoccupato lo sarei stato dall'inizio perché quelle squadre che si stanno avvicinando sono quelle con cui dovevamo confrontarci dall'inizio. Alla Roma, quando io la allenavo, eravamo 25 punti avanti. Il fatto di lottare con loro è un traguardo raggiunto. Al Milan eravamo dietro quando siamo arrivati e il Milan ha fatto il mercato che doveva fare sempre. È un livello e un confronto corretto per come si sono sviluppate le cose e per come sono iniziate. Bisogna accettare la competizione di alto livello".
La quota Champions
"Non so quale sia la quota Champions perché ci sono momenti in cui si abbassano le percentuali o le vittorie di seguito delle squadre mentre in altri, come ora, fanno tutte punti. Non so dove si andrà a finire ma grosso modo penso sia quella dello scorso anno".
Lautaro Martinez a rischio squalifica
"Lautaro è intelligente, è emozionato quando segna e quindi vuole esprimere tutta la sua felicità. Togliersi la maglia però se lo può risparmiare e sono convinto ci starà più attento".
Il ritorno ad alti livelli di Perisic
"Il segreto lo fa la maturità del calciatore, la forza mentale. In un calcio fatto di insidie, di pressioni come il nostro fa la differenza. Riconoscere quando ci si deve mettere a testa bassa e pedalare, fare delle considerazioni corrette e fare le cose giuste. Avere le reazioni e i pensieri giusti".
Politano punta centrale
"Lui lo ha già fatto al Sassuolo. È una punta di movimento, è chiaro che ha meno forza in chiusura in area, ma nella manovra e nel palleggio ti permette di avere più fase di possesso e di avere superiorità sulla trequarti. Chiaro che le caratteristiche sono differenti da una punta d'area di rigore ma questo potrebbe permetterti di avvicinarsi ai centrocampisti e di farli inserire nei vuoti che lascia".
Con la Fiorentina gara-verità, per capire se si può far bene anche senza Icardi
"Non la metterei su questo piano, ma su una continuità di atteggiamento per l'ambizione di giocare sempre partite più di qualità. È difficile che una squadra come l'Inter dipenda da un calciatore. Se così fosse non sarebbe una squadra di livello, ci sono altri calciatori che all'interno dell'Inter fanno la differenza e ti permettono di avere una classifica importante. Il comportamento della linea difensiva, ad esempio, è un'altra qualità di questa squadra, come lo è il riuscire a fare ogni tanto delle trame offensive fatte di qualità e sostanza come l'ultima partita, perché abbiamo fatto dei bei gol".
La fiducia acquisita dopo il risultato rotondo col Rapid
"È il comportamento di squadra che fa la squadra forte. Conta che ci sia un centrocampo che dia sostanza alla fase offensiva, conta che la linea difensiva venga alta e pressi la squadra avversaria di modo che ci siano le distanze corte tra gli attaccanti e i difensori, contano le rincorse di Candreva e Perisic per recuperare e fare blocco quando si decide di dare campo agli avversari. Contano tutte le cose nel calcio. In questo momento riusciamo a valutare quando andare a pressare alto e stare nella loro metà campo oppure accettare che gli altri riescano a venire nella nostra metà campo ed essere ordinati dietro la linea della palla"
Il pressing della Fiorentina e le ripartenze di Muriel
"Clienti con quella velocità di base sono difficili da affrontare e quindi ancor di più bisogna essere bravi tutti assieme. Se lo lasci in uno contro uno in spazi larghi è quasi impossibile da marcare perché ha lo sprint, l'elasticità muscolare, la forza nella corsa di partenza e di velocità. Bisogna sempre avere un atteggiamento collaborativo di squadra dove con gli spazi stretti se uno allunga troppo c'è quello dietro che interviene. Noi siamo in condizione di giocarci la partita alla pari anche in trasferta con la Fiorentina e andremo lì senza nessun timore".