Donnarumma è il quarto italiano (primo portiere) a giocare nel Manchester City
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Dal gol di Adzic a quello di Pulisic ora l'Inter si interroga su Sommer. Ma Chivu non ha alternative. Dall'Argentina: piace Dibu Martinez
di Stefano FioreSe fossimo alla Nasa diremmo "Houston, abbiamo un problema". Ma siamo "solo" ad Appiano Gentile, quindi il focus è prettamente calcistico e limitato all'Inter che si lecca le ferite dopo un derby perso in modo a dir poco rocambolesco. Il problema, in questo caso, si chiama Yann Sommer. Cristian Chivu fa il suo lavoro e giustamente non ha puntato il dito verso il portiere svizzero dopo la partita, e nessuno si sogna di spiegare le quattro sconfitte su 12 partite di Serie A, la debolezza della squadra negli scontri diretti (situazione che si porta dietro pure dalla scorsa stagione) e la striscia di sei derby senza vittorie parlando solo di Sommer.
È però innegabile che qualche domanda bisogna porsela se si volge lo sguardo al rendimento del 36enne, quasi 37enne visto che li compierà il 17 dicembre. Dubbi che, a dir la verità, erano iniziati a serpeggiare nella tifoseria sin dalla seconda metà della scorsa stagione quando l'enorme abilità coi piedi dello svizzero non sembrava più riuscire a equilibrare la bilancia dei pregi quando si guarda alle parate pure. Senza dimenticare il gol preso da 30 metri di distanza da Adzic contro la Juventus, risultato decisivo anche in quella sconfitta.
Intendiamoci: chi parla di Sommer come di un portiere scarso è lontano anni miglia dalla verità, basti ricordare il miracolo su Yamal nella scorsa semifinale Champions. Allo stesso tempo la sua altezza di 183 centimetri richiede un'esplosività che gli consenta di andare oltre un deficit rispetto alla media dei suoi colleghi, cosa che gli è mancata in buona parte nella respinta sul tiro di Saelemaekers che poi ha propiziato il gol-vittoria di Pulisic. Un errore riconosciuto anche da Buffon: "Da ex portiere, quel gol ti lascia l'amaro in bocca perché pensi che qualcosa di diverso lo potevi fare anche se tiri come quelli sono complicati".
Il tormentone del post-derby, non a caso, si è scatenato sul giochino dei portieri: con Maignan all'Inter e Sommer al Milan chi avrebbe vinto? Un ipotetico sondaggio crediamo riceverebbe la stragrande maggioranza di risposte favorevoli ai nerazzurri che quindi ora devono riflettere. Il problema è doppio perché intervenire a gennaio in un ruolo così delicato, dopo le prime voci inglesi dall'Argentina rilanciano il nome di Dibu Martinez, è sempre complicato e in ogni caso è difficile capire se Chivu possa contare su Josep Martinez dopo la tragica vicenda che ha vissuto.
Avanti con Sommer quindi, e forzatamente. Sperando che per l'ultima stagione interista (è in scadenza e non rinnoverà) trovi quelle energie psico-fisiche che lo hanno reso una certezza nel corso degli anni. E, magari, che chi sta dall'altra parte del campo trovi un po' di concretezza sotto porta così da rendere l'eventuale errore del portiere meno decisivo.
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