Il portiere spagnolo ha voluto abbracciare i compagni e Chivu prima della partita contro la Fiorentina
di Stefano FioreSono giorni delicati per Josep Martinez, secondo portiere dell'Inter, coinvolto in un tragico incidente stradale martedì mattina sulla Provinciale 32, in direzione Appiano Gentile, in cui ha perso la vita l'81enne Paolo Saibene. Il calciatore spagnolo, sostenuto dallo staff psicologico del club, si divide tra la ricerca di normalità con i compagni e gli aggiornamenti legali.
La novità di ieri riguarda il fascicolo gestito dal sostituto procuratore di Como, Giulia Ometto, che - scrive la Gazzetta dello Sport - ha ufficialmente disposto l'autopsia sul corpo dell'anziano deceduto. L’esame si terrà domani (venerdì) presso l’Ospedale Sant’Anna di Como. L'Inter ha già annunciato che nominerà un medico consulente di parte che potrà partecipare all'esame.
Non è esclusa l'ipotesi investigativa che l’anziano, invalido con problemi di deambulazione, possa aver accusato un malore e perso il controllo del quadriciclo elettrico con cui percorreva la pista ciclabile. La versione fornita da Martinez, indagato per omicidio stradale, ai Carabinieri di Lomazzo è cruciale: il portiere ha dichiarato che l'anziano si sarebbe spostato di colpo, in un tratto di strada con limite a 90 km/h. Tale versione è stata confermata anche da un paio di testimoni a bordo dell'auto che seguiva immediatamente.
Nonostante lo shock, Martinez ha scelto di presentarsi ad Appiano Gentile, al centro sportivo, nelle ore precedenti la partita Inter-Fiorentina. Il club gli ha messo a disposizione uno psicologo e gli aveva concesso massima libertà, ma per il 27enne spagnolo, accompagnato alla Pinetina (la sua auto è sotto sequestro), la presenza è stata un "naturale richiesta di normalità". Ad Appiano ha potuto fare un leggero scarico e ricevere l'abbraccio dei compagni e di Cristian Chivu.
Nel frattempo, il club nerazzurro si è mosso per esprimere la sua vicinanza alla famiglia della vittima: poco prima del match, il presidente Giuseppe Marotta ha contattato Lucio Saibene, figlio dell'anziano deceduto, per porgere le condoglianze e il sostegno dell'Inter.
Dalla cantera del Barcellona all'Inter, passando per l'ottima stagione al Genoa. Esplosivo e dotato di piedi educati, imprescindibili nel calcio di oggi, questo è Josep Martinez. Nato ad Alzira, città della comunità valenciana a pochi km di distanza dal mare, Martinez è cresciuto passando le giornate a cavalcare le onde con la tavola da surf. Una passione che l'ha accompagnato fin da piccolo prima di diventare un calciatore professionista.
"Coraggioso, tranquillo e un buon amico, dentro e fuori dal campo", si legge nella pagina web dell'Inter a lui dedicata, Martinez esordisce nella squadra locale per poi venire notato dal Barcellona che lo porta nel suo vivaio. Nel 2017 passa al Las Palmas, giocando prima nella seconda squadra e poi (dal 2019) in quella principale. Nel 2020 arriva il trasferimento al Lipsia, tra le maggiori fucine di talenti in Europa, ma l'esperienza si rivela poco fortunata: appena quattro presenze, una delle quali in Champions, nel match vinto per 5-0 sul Club Bruges. Nel 2022 arriva l'approdo nel campionato italiano: il Genoa (in serie B) lo ingaggia con la formula del prestito con obbligo di riscatto condizionato a una eventuale promozione in Serie A, che puntualmente arriva.
Il 19 agosto 2023 esordisce nella massima serie, nella sconfitta interna di campionato contro la Fiorentina. Lungo la stagione consolida il proprio ruolo di titolare della squadra collezionando otto clean sheet. L'Inter lo nota e nell'estate 2024 lo acquista a titolo definitivo per 13,5 milioni di euro, rappresentando uno degli affari più onerosi per il club nerazzurro in quella sessione di mercato. Parte come riserva di Sommer ma nel tempo riesce a ritagliarsi spazio, anche grazie alla fiducia che gli viene assicurata dall'allora tecnico Simone Inzaghi. Il 19 dicembre debutta tra i titolari nel match di coppa Italia contro l'Udinese, vinto 2-0 dall'Inter. A febbraio arriva l'esordio tra i pali in serie A contro la sua ex squadra (il Genoa), battuto per 1-0.
Quest'anno le gerarchie sono rimaste intatte, ma i 37 anni di Sommer e alcune prestazioni non proprio convincenti dell'estremo difensore svizzero possono lasciar presagire un maggior impiego dello spagnolo e, magari, un'alternanza sempre più incisiva con l'attuale titolare.
Tra i tanti soprannomi con cui è stato chiamato Martínez, quello forse più diffuso è 'Pepo', inventato da uno dei suoi compagni ai tempi del Las Palmas: un nome nato scherzosamente che poi si è diffuso tra tutti gli amici di Josep.