L'ANALISI

Inter, numeri flop e incubo trasferte: Inzaghi si gioca tutto con Porto e Juve

La sconfitta di La Spezia arriva a pochi giorni da due sfide determinanti contro Porto e Juve e il tecnico non può più sbagliare

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L'altalena nerazzurra continua tra vittorie apparentemente scacciacrisi e scivoloni inattesi, in un sali-scendi di risultati, che rischia di costare cara, soprattutto a Simone Inzaghi. La sconfitta di La Spezia arriva al termine di un mese davvero difficile da decifrare per l'Inter. Dal pareggio a reti bianche di Genova contro la Sampdoria, al capitombolo del "Picco", la Beneamata ha raccolto due vittorie, altrettante sconfitte e un pari nelle ultime cinque partite di campionato disputate. Solo sei gol fatti (e non certo unicamente per colpa di un Lukaku lontano parente di quello visto con Conte), quattro subiti, ma soprattutto una striscia preoccupante di due ko consecutivi in trasferta, che si aggiungono ad altri quattro stop (su 8) lontani da San Siro in questa Serie A. Per un totale di ben 24 reti incassate sulle 30 complessive subite: numeri impressionanti. Davvero troppo per chi doveva lottare per lo scudetto e adesso vede a rischio anche un posto nella prossima Champions League. Perché dietro, le romane e il Milan non sembrano intenzionate a fare sconti e c'è la Juve, che, nel caso tornasse in possesso dei 15 punti della penalizzazione, potrebbe scombussolare i piani di tutti.

Vedi anche Inzaghi: "Questa notte non si dorme... Mi assumo tutte le responsabilità" inter Inzaghi: "Questa notte non si dorme... Mi assumo tutte le responsabilità" Il problema, è che adesso ci sono due sfide fondamentali, non solo per la stagione dell'Inter, ma anche per il futuro dello stesso Inzaghi. Nel giro di cinque giorni i nerazzurri si giocheranno con il Porto il passaggio ai quarti di finale della massima competizione europea e poi ospiteranno proprio la Juve, in uno scontro che potrebbe sapere tanto di spareggio per la Champions. Martedì al "do Dragao" bisognerà mettere fine al mal di trasferta. Sulla carta poteva essere un impegno non proibitivo dopo l'1-0 dell'andata, ma visto il recente andazzo lontano dalle mura amiche, c'è di che preoccuparsi.

Se dovesse andare male, si arriverebbe al derby d'Italia con un'enorme pressione addosso e un eventuale stop aprirebbe ufficialmente lo stato di crisi. Il cui principale colpevole sarebbe individuato proprio nell'allenatore. Tanto da far palesare l'ipotesi di un esonero, approfittando magari della sosta per le nazionali, prima del ritorno in campo ad aprile. Idea assolutamente lontana e probabilmente nemmeno messa realmente in preventivo dalla società, che però non nasconde da tempo i dubbi sul tecnico piacentino.

Lasciano perplessi alcune scelte di formazione, come quelle che contro lo Spezia hanno visto partite dalla panchina, contemporaneamente, quattro pilastri come Onana, Calhanoglu, Dimarco e Dzeko. Ma anche i cambi, spesso legati alle ammonizioni, e la poca chiarezza in alcuni momenti chiave della partita come quando si deve decidere chi far tirare i rigori. Oppure una certa mancanza di capacità nel motivare un gruppo, che pare non fidarsi proprio ciecamente del suo condottiero. Insomma, tanti piccoli sassolini, che messi assieme rischiano di creare una frana di proporzioni preoccupanti in un momento così delicato della stagione.

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