L'ANALISI

Inter, Dzeko e la cooperativa del gol sono le nuove armi di Inzaghi

Diciotto reti con undici marcatori diversi nelle prime cinque partite di campionato: la forza del gruppo per sopperire alle partenze di Lukaku, Hakimi e Conte

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Doveva essere l'inizio della fine e invece le prime cinque giornate di campionato hanno detto che l'Inter di Simone Inzaghi sta facendo meglio, e non di poco, di quella che lo scorso anno con Antonio Conte è arrivata allo scudetto. Quattro vittorie e un pareggio quest'anno contro tre vittorie, una sconfitta e un pareggio dodici mesi fa. Risultati frutto di 18 gol fatti e solo 5 subiti, quando la scorsa stagione erano stati 13 a favore e 8 incassati.

Vedi anche Serie A, Fiorentina-Inter 1-3: i nerazzurri tornano in vetta con la rimonta al Franchi Serie A Serie A, Fiorentina-Inter 1-3: i nerazzurri tornano in vetta con la rimonta al Franchi Insomma, i numeri dicono che i campioni d'Italia hanno sì perso pezzi da novanta come Lukaku e Hakimi, senza parlare dello stesso allenatore pugliese, ma finora non ne hanno risentito. Anzi. Come? Con la forza del gruppo e l'inserimento dei singoli giusti. Non è un caso che finora siano ben undici i giocatori andati a segno (Skriniar, Calhanoglu, Vidal, Dzeko, Lautaro, Correa, Dimarco, Barella, Vecino, Darmian e Perisic), ma soprattutto non è un caso che la Beneamata abbia saputo rispondere con perentoreità ai momenti difficili. Perché sono due le volte che i nerazzurri hanno saputo rimontare da situazioni di svantaggio (a Verona e a Firenze) e questo è sintomo di grande personalità.

Personalità che già era emersa grazie alla mano di Conte e che non è stata persa per strada. Bravo Inzaghi a non snaturare un gruppo vincente, entrando in punta di piedi e apportando quegli aggiustamenti necessari dopo un'estate tormentata sul fronte mercato.

Vedi anche Inter, Simone Inzaghi: "Vittoria importante e da grande squadra" inter Inter, Simone Inzaghi: "Vittoria importante e da grande squadra" Epoi c'è Edin Dzeko. E' lui, con le sue quattro reti, il fulcro della cooperativa del gol nerazzurra. Aveva il non semplice  compito di non far rimpiangere un totem come Lukaku e lo sta eseguendo alla perfezione. In modo diverso, certo, ma con lo stesso risultato. Ha messo a disposizione della squadra la sua enorme esperienza e, senza tanti proclami, si è calato nei panni di leader silenzioso.

Ecco, sono la forza del gruppo e Dzeko i cardini della nuova Inter di Inzaghi. Che magari non sarà più forte di qualche altra rivale, ma di certo sarà difficile da far abdicare.

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