VERSO INTER-BARCELLONA

Champions: Inter, ora sotto con il Barcellona

Martedì la notte della verità contro Messi e compagni: per centrare l'impresa e volare agli ottavi

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Hai voglia a dire che non ci pensavi, anche se la lotta scudetto con la Juve non permette distrazioni e Antonio Conte uno che non molla mai un centimetro. Nella sera di Inter-Roma, però, scialba il giusto e un po' buttata via - parole del tecnico nerazzurro - è logico immaginarsi che i pensieri dei nerazzurri fossero in parte, se non proprio del tutto, rivolti alla sfida di martedì contro il Barcellona. Perché la Champions ha un gusto che niente altro e perché, a dicembre, è la prima volta che l'Inter si gioca un obiettivo stagionale senza margine di errore. Vincere, per restare dentro la competizione senza doversi preoccupare di nessuno, oppure fare come fa il Dortmund, qualunque risultato ottengano i tedeschi contro lo Slavia Praga.

Il futuro di Handanovic e compagni passa anche da lì, se non in grande parte da lì, da una di quelle notti in cui serve un'Inter feroce e logica, attenta in difesa, come è accaduto contro la Roma, ma spietata in attacco dove Lukaku e Lautaro non possono permettersi il bis della serata in bianco di ieri sera al Meazza. E poco importa se il Barcellona non ha più niente da chiedere al suo girone di Champions, già vinto. I blaugrana non verranno a San Siro a fare le comparse e non lascerà che l'Inter l'azzanni senza battere ciglio.

Quel che è certo è che da oggi a martedì comincerà il lungo avvicinamento. Che dalle parti della Pinetina vuol dire anche concentrazione tenuta altissima e attenzione maniacale ai dettagli. Sul tramonto della sfida con la Roma, Conte ha anticipato uno dei temi che caratterizzeranno la partita, vale a dire il pressing alto sull'avvio dell'azione blaugrana. A Barcellona, nei primi 20-25 minuti, era sembrata la soluzione migliore per mettere in difficoltà Messi e la sua banda. Ma poi tocca restare sul pezzo per oltre 90 minuti e qui - ha spiegato Conte - potrebbero cominciare i problemi. Per dire: va bene rompere le scatole al Barcellona a ridosso della sua area di rigore, ma poi bisogna avere testa e gambe per mantenere quel ritmo e quell'aggressione fino all'ultimo minuto. Perché se la tensione cala, a crescere è la qualità nel palleggio del Barça.

E allora, forse, l'Inter di Champions farà di necessità virtù - anche qui sono parole di Conte -, misurando gli sforzi e portando intensità a tratti. Folate di aggressività e freddezza sotto porta. Non ci sarà spazio per superficialità ed errori. Gli ottavi sono per squadre solide, mature e cattive. Senza dover tenere un orecchio alla radio e aspettare che da Dortmund arrivino notizie positive.

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