Genoa-Veloso, atto terzo: "Sono pronto e carico"

Il centrocampista portoghese in esclusiva: "Piatek, ti regalerò tanti assist"

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Occasione rilancio per Miguel Veloso. Il Genoa ha bisogno della sua qualità a centrocampo e il presidente Enrico Preziosi gli ha dato fiducia. Dopo due anni con tanti alti e pochi bassi, anche per colpa di fastidiosi infortuni muscolari, il portoghese è pronto a prendersi la sua rivincita. Una sfida anche personale per dimostrare che, a 32 anni, può dare ancora molto al mondo del pallone: "Non vedo l'ora di scendere in campo", ha detto in esclusiva a Sportmediaset.it. Ha appena firmato il nuovo contratto ed è già a dispozione di Juric per portare il Grifone oltre la salvezza. 

Genoa-Veloso, atto III: è pronto?
"Si, sono prontissimo. Mi sto allenando da due settimane con il gruppo e ora, che è arrivata anche la firma del contratto, non vedo l'ora di poter scendere in campo per aiutare la squadra".

Facciamo un passo indietro, cosa è successo lo scorso giugno? Come si è lasciato con la società?
"Con sorrisi, affetto e stima. Io avevo l'opzione per altri 2 anni di contratto, ma dovevo ricaricare testa e gambe, venivo da due infortuni muscolari che mi avevano fatto perdere parecchie partite e settimane di lavoro. Dovevo trovare le giuste motivazioni. Ed eccomi qua, pronto e carico come non mai".

Come ha vissuto questi mesi lontano dal campo?
"Ho provato due emozioni. Mi sono sentito leggero e ho avuto la possibilità di godermi di più la mia famiglia e i miei figli. Ero libero dallo stress e dalla pressione di pensare solo al calcio. Ma poi ho acceso la tv e ho visto i Mondiali... Ecco, lì mi è venuta un po' di rabbia. In quel momento ho capito che avevo voglia di tornare sul campo ad allenarmi: amo giocare a calcio e non posso rinunciarci".

È arrivata qualche offerta importante che ha valutato?
"Sì, qualche squadra mi ha cercato ma non ho approfondito più di tanto. Nessuna proposta mi ha convinto a tal punto da andare lontano dalla mia famiglia"

Adesso ritrova anche Juric, un allenatore che ha dimostrato in passato di credere in lei
"Con lui ho già lavorato e mi sono trovato molto bene: è un allenatore con personalità e carattere. Ci chiede di giocare con molta intensità, sia in fase d'attacco, sia in difesa. Punta molto sul bel gioco e questo mi piace molto: si addice alle mie caratteristiche"

Il Genoa ha 13 punti di classifica, dove può arrivare?
"La squadra viene dall'ottimo pareggio dello Juventus Stadium, i miei compagni hanno giocato una grande partita. Abbiamo un buon bottino di punti e abbiamo anche la partita da recuperare contro il Milan. Poi dobbiamo anche affrontare Inter, Napoli e la Samp nel derby. Il nostro obiettivo è arrivare alla salvezza e poi vedremo se possiamo puntare a qualcosa di più".

Ora c'è la sua esperienza e un Piatek che segna sempre: che impressione le ha fatto? Con i suoi assist può diventare ancora più pericoloso...
"È incredibile, non ci sono altre parole per descriverlo. È un attaccante completo e moderno, gioca molto con la squadra, aiuta il centrocampo e poi, quando gli arriva la palla, è micidiale: gli basta un tocco ed è già pronto a calciare in porta. Ha una volontà fuori dal comune perché lotta su ogni pallone come se fosse l'ultimo. Anche la sua presenza mi stimola, cercherò di regalargli qualche bel pallone da spingere in rete".

Il suo amico Cristiano Ronaldo è sbarcato in Serie A alla Juve in estate: è rimasto sorpreso?
"Sinceramente no perché lo conosco da quando siamo ragazzini. So quanto ha lavorato per arrivare a questi livelli e conosco la sua mentalità: vuole puntare sempre al massimo, su ogni cosa. Si è ambientato molto bene in Serie A e non avevo dubbi visto che ha fatto la differenza sia in Premier che in Liga. Lavora moltissimo e ha qualità da vendere".

Infine capitolo Nations League e l'Italia è nel girone del Portogallo: da "avversario" che idea si è fatto della Nazionale di Mancini?
"L'Italia ha tutto per tornare a essere una squadra molto competitiva: ci sono giocatori con tanta esperienza e diversi giovani con enormi qualità. Serve tempo, ma Mancini è l'uomo giusto per creare il giusto equilibrio. Ora li affronteremo a San Siro è sarà una sfida molto bella e intensa visto che vengono dalla vittoria in casa della Polonia: c'è in palio l'accesso alla final four di Nations League".

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