Lo Special One ancora polemico: "Solo chi non capisce di calcio ci critica per il finale di stagione"
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Dopo la sconfitta del suo Fenerbahce contro il già retrocesso Hatayspor nella penultima giornata di campionato, in conferenza stampa va in scena l'ennesimo scontro tra José Mourinho e la stampa turca. "Negli ultimi 7 anni ho giocato due finali europee - ha attaccato lo Special One -. Quindi negli ultimi 7 anni ho fatto più finali europee io di tutto il calcio turco nella sua storia". Frase provocatoria ma veritiera, visto che l'unica squadra turca ad arrivare in finale e a vincere in Europa è stato il Galatasaray nel 2000, quando conquistò l'Europa League contro l'Arsenal.
Ben più prestigioso il palmares di Mourinho che ha vinto sei titoli europei, tra cui due Champions League con Porto e Inter. La sua ultima vittoria è stata la Conference League con la Roma nel 2022, mentre ha alzato al cielo l'Europa League con il Manchester United nel 2017.
Mou ha anche difeso il finale di stagione dei suoi ragazzi. "Solo chi non capisce di calcio ci critica per il finale di stagione. La fine della stagione è dolorosa per le squadre che non hanno un obiettivo. Per chi lotta per il titolo europeo, per la retrocessione, la motivazione c'è ogni giorno. Per chi perde gli obiettivi, è doloroso".
Questo è solo l'ultimo scontro di un rapporto mai sbocciato da Mourinho e i giornalisti turchi. Un paio di settimane fa, l'allenatore portoghese rispose con la solita ironia e arguzia a una domanda di un giornalista sui frequenti cambi nella sua squadra. "Ho 25 monete e le lancio in aria. Quelli che restano sul tavolo sono quelli che giocano, faccio sempre così. Durante la settimana mi diverto. Vado in discoteca tutti i giorni a Istanbul, ovunque. E poi, quando è il momento di scegliere la squadra, lancio monete con le facce dei giocatori".
Fece il giro del mondo la sua scenetta dopo la sconfitta contro i Rangers in Europa League: Mou fece finta di addormentarsi a causa di una lunghissima domanda di un giornalista: "Oh, questo è troppo per la mia testa. Sono stanco, amico".