Il club a sua volta ne vuole 180 per i mancati introiti dovuti all'addio a parametro zero, è scontro totale tra le parti
di Daniele PezziniIl Psg e Kylian Mbappé alla resa dei conti: è cominciata nel primo pomeriggio di lunedì 17 novembre, con un'udienza di oltre tre ore presso il tribunale del lavoro, quella che si preannuncia una lunga battaglia legale tra il club parigino e l'attaccante francese, con al centro la turbolenta separazione dell'estate 2024. Gli avvocati di Mbappé hanno chiesto oltre 240 milioni di euro di danni, quelli del club hanno ribattuto con una richiesta da 180 milioni al giocatore. La giustizia sportiva, in due diversi gradi di giudizio, si era già schierata dalla parte di Mbappé, ma solo il verdetto del tribunale sarà vincolante: sarà pronunciato il 16 dicembre.
Frederique Cassereau, una delle legali del bomber del Real Madrid ha elencato le richieste del giocatore che includono: 44,6 milioni di euro per licenziamento ingiusto, 40,4 milioni di euro di bonus alla firma non versato, 37,5 milioni di euro per lavoro sommerso, 37,5 milioni di euro per molestie psicologiche, 6,25 milioni di euro di indennità per la riclassificazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, 13,65 milioni di euro di indennità sostitutiva del preavviso, 25,7 milioni di euro di indennità di fine rapporto, 19 milioni di euro di arretrati e ferie per i mesi da aprile a giugno 2024 e 18,75 milioni di euro per violazione degli obblighi di riservatezza. In tutto, come detto, oltre 240 milioni di euro.
Secondo i rappresentanti di Mbappé tutto sarebbe nato nella primavera del 2022, quando il gioiello francese prolungò il suo contratto firmando fino al 2024 con opzione per il 2025. Proprio su questa opzione ruota la controversia, visto che il giocatore ritiene che lui fosse libero di non attivarla e che il club gli abbia invece fatto numerose pressioni, a partire dall'estate 2023, affinché la sottoscrivesse, arrivando anche a minacciarlo di non farlo giocare nel corso della stagione 2023/24, quella che sarebbe stata la sua ultima a Parigi.
Nelle loro dichiarazioni, gli avvocati hanno anche parlato di pressioni fatte sul fratello minore di Kylian, Ethan Mbappé (oggi al Lille), che sarebbe addirittura stato trovato in lacrime nello spogliatoio a causa delle molestie psicologiche subite.
Gli avvocati del club, dal canto loro, hanno spiegato che l'obiettivo del rinnovo era fare in modo che Mbappé non lasciasse Parigi a parametro zero e che l'eventuale cessione si concretizzasse o nell'estate 2023, o in quella del 2024 una volta prolungato fino al 2025. Patricia Moyersoen ha dunque rivelato gli stratosferici bonus alla firma previsti in occasione del prolungamento: 176 milioni di euro in vari bonus per il rinnovo della primavera del 2022, più altri 120 milioni di euro in caso di attivazione dell'opzione per il 2025.
Secondo i legali della società, Mbappé avrebbe comunicato la sua intenzione di non rinnovare nell'estate 2023, ma lo avrebbe fatto con una lettera datata un anno prima, svelando così di aver già da tempo deciso di dare l'addio al Psg. A quel punto, questa è cronaca, l'attaccante fu messo fuori rosa in attesa di cessione, ma successivamente reintegrato dopo una serie di trattative. L'accordo, apparentemente solo verbale, prevedeva l'ok del club al mancato rinnovo, ma la rinuncia del giocatore a 79 milioni di euro totali di quanto ancora gli era dovuto. Nel frattempo Mbappé aveva rinunciato a una maxi offerta dell'Al Hilal, un'operazione da circa 300 milioni di euro. Questo mancato incasso è alla base delle pretese del club nei confronti del suo ex giocatore.
Insieme all'udienza sul caso Mbappé si è tenuta anche quella relativa alla vicenda di Kheira Hamraoui, l'ex calciatrice del Psg che nel 2021 fu vittima di un'aggressione per la quale inizialmente venne arrestata la compagna Aminata Diallo. Gli avvocati di Hamraoui chiedono un risarcimento per gli atteggiamenti vessatori nei suoi confronti tenuti dalle compagne nei mesi successivi alla vicenda, mentre il Psg sostiene di aver sempre difeso la sua tesserata e ritiene infondata ogni pretesa di risarcimento. Il verdetto è previsto per il 16 dicembre.