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Bologna, per superare Venezia è democrazia virtussina

10 uomini impiegati per 12' o più, tutti con almeno 4 punti realizzati, con l'esordio di Taylor: la gestione di Ivanovic ha pagato

19 Mag 2025 - 07:05
 © Ciamillo-Castoria

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Com'è consuetudine, i maggiori complimenti a una squadra allenata da Dusko Ivanovic non arrivano dal coach montenegrino, bensì dai suoi avversari: "Bologna è stata semplicemente superiore. La Virtus in questo momento è probabilmente la squadra più in forma in Italia, non è semplice: giocano bene, hanno una rotazione profonda". Nele parole di coach Spahija, sconfitto in gara-1 dei quarti di finale dei playoff 2025 di LBA, contengono il grande segreto della prima vittoria della post season della Virtus Segafredo Bologna: la lunghezza del roster.

Il solo Nicola Akele, tra i 12 mandati a referto nel 90-85 sull'Umana Reyer Venezia, non è sceso in campo. Persino Brandon Taylor, arrivato in settimana da La Coruña, ha avuto modo di assaggiare il parquet della Virtus Segafredo Arena per un paio di minuti, prima che il rientro degli orogranata dal -21 consigliasse allo staff di schierare quintetti meno sperimentali.

© Ciamillo-Castoria

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Per tutti gli altri 10 uomini di rotazione delle Vu Nere, invece, almeno 12': una gestione dei minutaggi per calibrare gli sforzi di un gruppo sì ricco di alternative, ma senza troppi gettoni da sprecare a livello fisico in vista di impegni ravvicinati. L'esempio principe? Will Clyburn, top scorer bolognese di serata al pari di Morgan (12 punti) ma tenuto a 17'.

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Il paradosso è questo: nessun virtussino è andato nemmeno vicino alla miglior prestazione personale possibile, ma ognuno ha saputo ritagliarsi il proprio momento nelle varie fasi di gara-1. C'è stato il parziale propiziato dalle rubate e triple di Pajola, non al 100% della condizione dopo l'infortunio patito con Trapani; ci sono state le uscite dai blocchi di Belinelli, le triple sugli scarichi di Polonara, le sgasate in transizione di Morgan e i canestri in isolamento di Clyburn.

© Ciamillo-Castoria

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Limitandosi al piano tecnico, persino il 79-58 di metà 4° quarto rimaneva stretto a Bologna per il potenziale espresso in gara-1, figurarsi il +5 della sirena finale con più di qualche brivido corso lungo la schiena: oltre all'intensità e all'energia difensiva, Venezia ha costruito buona parte della rimonta sulle disattenzioni e sulle superficialità tecniche delle Vu Nere. Ivanovic ha parlato, nella conferenza stampa post partita, di "pazienza: noi non l’abbiamo avuta". Un dato su tutti: 19 palle perse di squadra, con 6 giocatori con 2+ turnovers.

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L'avvicinamento a gara-2 non concede grandi periodi di recupero (palla a due domani, ore 20.30): alla Virtus Segafredo Arena non è detto che basti una versione bianconera simile a quella del primo episodio. Servirà trovare altre energie, nuove energie: se sarà possibile, allora occorrerà guardare indietro di poco più di 48 ore e ringraziare la gestione di coach Ivanovic.

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