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Shengelia-Virtus, un amore eterno: "Difficile scrivere una storia migliore"

Così il georgiano alle celebrazioni dello scudetto al Comune: "Zanetti ci aveva chiesto la Coppa Italia, speriamo sia meglio così. Polonara? Titolo al 100% suo" 

20 Giu 2025 - 10:20
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È notizia di ieri che la Virtus Segafredo Bologna, almeno per i prossimi 3 anni, giocherà in Eurolega. Nonostante tutto, nonostante il 17° scudetto conquistato nelle LBA Finals con Brescia, nonostante l'affetto mostrato dal Comune di Bologna (il gruppo di coach Ivanovic è stato ospitato a Cappella Farnese nella mattinata del 19 giugno), non vivrà di nuovo la massima competizione continentale per club col fuoriclasse che ha contribuito a renderla ancora grande: Tornik'e Shengelia, però, non poteva salutare le Vu Nere in una maniera migliore.

A riportare le parole pronunciate dall'MVP dei playoff di Serie A, inserito nel miglior quintetto insieme agli altri virtussini Pajola e Hackett, è il Corriere di Bologna: "Inizialmente ero arrivato solo per 6 mesi, ma il mio amico Sanikidze, che aveva giocato con la Virtus (2009-12), mi disse che on avrei commesso l'errore di andarmene. È difficile esprimere a parole le emozioni e tutto l'amore che ho sentito in questi anni, anche da parte della gente non tifosa del basket. Sarebbe stato difficile scrivere una storia migliore. Ringrazio il presidente Zanetti: alla festa di Natale ci aveva chiesto la Coppa Italia, gli abbiamo portato lo scudetto, speriamo sia meglio (ride)".

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Una cavalcata emozionante anche perché incerta, con la Virtus che ha seriamente rischiato di terminare anzitempo la sua post season. Il trauma cranico di Toko nel finale di gara-3 a Venezia, l'assenza in gara-4, le Vu Nere in netto svantaggio nel parziale finale nella decisiva gara-5 alla Virtus Segafredo Arena. Poi... "L'ingresso sul -9 a 5' dalla fine con Venezia? È come se mi fosse scattato qualcosa. Non mi allenavo da 4 giorni, ero stato in panchina nei primi 35'. Dusko (Ivanovic) ha avuto fiducia in me, ho sentito la responsabilità di dare alla città qualcosa in più che non un'eliminazione ai quarti di finale. Questa è la mia mentalità: grazie a Dio è successo quello che è successo, con quel tiro pazzo che alla fine è entrato neanche so come. Poi c'è stata Milano: dopo 3 anni di sconfitte in finale ci siamo detti "Basta, vogliamo batterli". Poi Brescia: la Coppa Italia 2023, persa, era ancora nei nostri pensieri. Non volevamo farlo succedere di nuovo".

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A pochi giorni dai 31 punti in gara-3 al PalaLeonessaA2A (miglior prestazione dell'anno nella post season di Serie A), il pensiero del georgiano va ancora all'unico virtussino che avrebbe voluto giocare più di lui quella partita: "Polonara? Lo scudetto è al 100% per lui, e poi per il resto di noi. La notizia ci ha abbattuto e allo stesso tempo ci ha uniti ancora di più per regalargli questo successo: nelle nostre teste non c'era alternativa. Siamo andati a trovarlo per dimostrargli quanto gli vogliamo bene e per portargli un po' di energie positive. Se c'è una cosa che so di Achi è che è un lottatore: sono abbastanza sicuro che vincerà questo scudetto".

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Il futuro di Shengelia è già scritto, e sarà lontano da Basket City: per lui, come anticipato dal presidente Zanetti, in arrivo un biennale con opzione di estensione per un altro anno col Barcellona. Ma il legame tra Toko, Bologna e la Virtus potrebbe non terminare qui: "I miei figli giocano a basket, ho già detto a Ronci che li tenga d'occhio perché vorrei giocassero qui". Altro che rimanere per 6 mesi...

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