Tra le nuvole del Grignone resiste il record di De Gasperi, Antonioli campione italiano di skyrunning

Condizioni meteo "particolari" per la ZacUp Skyrace del Grignone, da Pasturo alla vetta della Grigna

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“Nella nebbia fitta il suono dei campanacci agitati dai tifosi mi ha indicato la direzione per la vetta”. La sintesi più efficace della ZacUp Skyrace del Grignone 2018 porta la firma di Daniel Antonioli, secondo al traguardo. Condizioni meteo particolari, alto tasso tecnico del percorso e grandissima passione del pubblico appunto si sono combinati alla perfezione per rendere spettacolare e selettiva la sesta edizione della corsa con campo base a Pasturo e GPM nientemeno che ai 2410 metri del Rifugio Brioschi, sulla vetta della Grigna Meridionale dove – nonostante la nebbia in quota - si è finalmente riusciti a tornare dopo due anni di percorso alternativo causa maltempo.

Il secondo posto finale ha permesso ad Antonioli di laurearsi campione italiano di skyrunning (titolo assegnato appunto in prova unica alla ZacUp) al termine di una corsa che il portacolori del Centro Sportivo Esercito ha lungamente conteso al ruandese Jean-Baptiste Simukeka. Antonioli ha approfittato dei tratti più ripidi e tecnici dell'itinerario (27,5 chilometri per 2650 metri di dislivello positivo) per tenere la scia di Simukeka, più veloce di lui nei “piani” e poi (in modo decisivo) nella lunga discesa dalla vetta del Grignone al traguardo. A completare il podio è stato il keniano Dennis Kiyaka, portacolori del team Valetudo Serim,che a Pasturo ha fatto il pieno di coppe, visto che (oltre al primo ed al terzo posto nella gara maschlile) è arrivata pure la doppietta nella gara femminile, vinta dalla la fortissima Niyirora Primitive (ruandese come Simukeka) che ha nettamente staccato Cecilia Pedroni (nuova campionessa italiana sky) e Paola Gelpi (Team La Sportiva), con quest'ultima a lungo seconda ma costretta a cedere la posizione alla Pedroni nella discesa finale.

Al termine di una giornata di grande fatica e di grande passione, affrontata da 377 concorrenti, è mancato solo l'acuto del record. Spinto dalla sfida con Antonioli, che ha abbassato le armi solo nell'ultimo terzo di gara (chiudendo con un ritardo prossimo ai cinque minuti dopo essere passato al GPM con un solo minuto), Simukeka si è avvicinato al primato di Marco De Gasperi (due ore, 50 minuti e 24 secondi), mancandolo di un solo minuto e 13 secondi e confermando uno stato di grazia che dura fin dal successo in un altro grande appuntamento del Lecchese: la ResegUp dello scorso 2 giugno. Dopo aver fatto il vuoto alle sue spalle (“scollinando” al GPM con sette minuti di vantaggio sulla seconda) alla Primitive invece è probabilmente mancato il pungolo indispensabile per riuscire nell'impresa, chiudendo la prova con il tempo di tre ore, 36 minuti e 14 secondi, distante otto minuti e mezzo dal primato femminile di Elisa Desco (tre ore, 28 minuti e 49 secondi), risalente come quello del compagno De Gasperi alla seconda edizione della ZacUp, nel 2014.

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