Matteo Cuozzo e Giulia Cappelli vincono la corsa per la salute allo stadio Nando Martellini delle Terme di Caracalla.
di Stefano Gatti
Passione, sacrificio, condivisione. C’è tutto questo - e molto altro ancora - nel mondo della corsa e nello spirito dei suoi praticanti: i runners. Ci sono però anche ricerca di benessere, equilibrio, addirittura uno sguardo proiettato nel futuro e consapevole. Un esempio illuminante viene dalla Longevity Run dello scorso weekend a Roma e dal suo abbinamento con la presentazione di “Rorara”, romanzo che prefigura un futuro distopico che in un certo senso abbiamo già potuto toccare con mano. O quantomeno sfiorare.
Come vivremmo se un giorno venisse impedita per legge la corsa? Se lo sono chiesto il running coach Max Monteforte e il blogger Marco Raffaelli. Una suggestione così forte da ispirarli nella scrittura di una storia, terminata nel mese gennaio del 2020. Mai avrebbero pensato potesse - di lì a poco - trasformarsi in realtà, nelle settimane e nei mesi a più forte impatto della pandemia sulla nostra società e sulle nostre abitudini quotidiane, attività sportive comprese. Superata la fase critica (e tragica) dell’emergenza sanitaria, questo sembra il momento giusto per rifletterci con la consapevolezza necessaria. “Rorara”, dalla lingua di un antico popolo di corridori, racconta con competenza scientifica e passione sportiva un futuro distopico in cui agli esseri umani è vietato correre e praticare ogni altra attività sportiva.
La presentazione del volume è avvenuta in occasione della Longevity Run del quarto weekend di ottobre a Roma. “Rorara” era parte integrante del pacco gara offerto a tutti i partecipanti. La manifestazione organizzata dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, da Media Engineering, in collaborazione con il Comitato Regionale Fidal Lazio e l’Asd Purosangue Athletics Club, è nata tre anni fa per accendere i riflettori sull’importanza della prevenzione e di stili di vita salutari, che consentano di ritrovare proprio il benessere smarrito nel futuro distopico immaginato dagli autori. Allo Stadio “Nando Martellini” delle Terme di Caracalla i runners hanno potuto effettuare nella giornata di sabato 23 ottobre un check-up per monitorare i sette principali fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, BMI, dieta, esercizio fisico, fumo) e gareggiare poi domenica 24 nella prova sulla distanza di cinque chilometri che illustriamo con le immagini di Marco Troccia.
A vincere tra gli uomini Matteo Cuozzo di SS Lazio Atletica Leggera, con il finish time di 16 minuti e 2 secondi (passo al km 03.12). Secondo e terzo posto per Simone Adamoli di Athletica Vaticana ASD e per Gianluca Micozzi di Purosangue Athletic Club, staccati rispettivamente di 27 e di 39 secondi dal vincitore. Purosangue Athletics Club sul gradino più alto del podio femminile grazie a Giulia Cappelli che ha chiuso la sua prova in 18 minuti e 20 secondi (passo al km 03.40), tempo che le è valso la quattordicesima posizione assoluta, staccando di 13 secondi Giulia Sassoli (ASD ACSI Italia Atletica) e di 51 Kalliopi Schistocheili (ASD Romatletica Footworks).
Ambientato in un periodo non ben definito del Terzo Millennio, il libro edito da Purosangue Athletics Club e illustrato da Leonardo Spina descrive una Terra dominata da entità occulte che hanno geneticamente modificato i processi di produzione agricola e controllano la popolazione per vincolarne il dispendio energetico. Questo nuovo ordine mondiale di orwelliana memoria è frutto del crescente squilibrio tra crescita demografica e disponibilità di risorse, nonché di un dissennato stile di vita che ha messo in ginocchio il pianeta. Una società arresa davanti ad una soluzione apparentemente indolore, ma che solo davanti alla sofferenza di una giovane vita potrà rigenerarsi e tornare a correre. “Rorara” è un grido di speranza rivolto al mondo che sta soffrendo ed al tempo stesso un invito a dare il proprio contributo per invertire la rotta grazie alla sinergia tra natura, sport e scienza. Il racconto vuole essere un inno alla corsa come fedele alleata per recuperare l’equilibrio nel quotidiano, grazie allo stesso slancio vitale che caratterizza l’ultimo chilometro di una maratona.
Mezzofondista da 14’25” sui 5000 metri, 134 vittorie in carriera, Max Monteforte corre dall’età di sei anni e nel 2015 ha festeggiato i suoi primi 100mila chilometri. Ex azzurro di ultramaratona, è impegnato su più fronti nel mondo del running: sia come Tecnico e Maestro di Sport nel Centro Sportivo Carabinieri, che come organizzatore di eventi. Fra tutti la Maratona di Roma, della quale è stato per quindici anni Elite Runners Supervisor. Nel 2016 a Rio ha coronato il sogno olimpico partecipando come allenatore, ruolo al quale Max - collaboratore della rivista “Correre” - ha tra l’altro dedicato il suo libro precedente: “L’arte di allenare” (2020).
Romano di nascita e di crescita da cinquant’anni, Marco Raffaelli corre da sempre e su tutte le distanze. Scrive per il quotidiano “la Repubblica” e lui pure per il magazine “Correre”, raccontando le vite di campioni e di grandi appassionati di sport. Conosce il significato della parola fatica nello sport e lo condivide con i lettori del blog che ha ideato storiecorrenti.com. Il lungo connubio con Monteforte lo ha portato a scrivere una spontanea dichiarazione d’amore per la corsa.
L’illustratore, pittore e designer Leonardo Spina collabora con case editrici, agenzie pubblicitarie e collezionisti privati. Ha realizzato i disegni del fumetto “Anna e Lorenzo” (2019) e le illustrazioni della collana “Viviamo insieme...” (2019) per Città Nuova Editrice. Autore di numerose copertine di libri italiani e internazionali, è stato selezionato da Edizioni Frate Indovino per le illustrazioni del calendario 2021. Dal 2015 collabora con l’Asd Purosangue Athletics Club.