TRAILRUNNING

Mastrotto e Zimmermann "ultravincitori" dell'Adamello, nella 90km la spuntano Manser e Spenger

Hugo Ralet e Raffaella Rossi si aggiudicano lo "Short Trail" che chiude l'intenso weekend sulle montagne a cavallo di Lombardia e Trentino.

di
  • A
  • A
  • A

Ha preso gli avversari... per la gola, Roberto Mastrotto, mettendo a segno un prestigioso successo sui 170 chilometri di Adamello Ultra Trail. Come lui stesso ha evidenziato a fine gara, l'atleta veneto ha drasticamente accorciato i tempi dedicati a rifocillarsi per lasciarsi alle spalle gli avversari più temibili - Alexander Rabensteiner prima, poi la coppia formata da Andrea Macchi e Jimmy Pellegrini - dopo averli raggiunti, cambiando passo rispetto ad un avvio...prudente. Sul gradino più alto del podo femminile è salita la l'elvetica Denise Zimmermann, leader incontrastata per l'intera distanza.

I Camminamenti della Grande Guerra del comprensorio Pontedilegno-Tonale hanno incoronato il nuovo re dell’Adamello: il vicentino Roberto Mastrotto ha infatti conquistato il titolo sulla massima distanza (i 170 chilometri di di Adamello Ultra Trail, la prova regina dell'evento AUT), raggiungendo in perfetta solitudine nella mattinata di sabato 25 settembre il traguardo di Vezza d’Oglio, nella bresciana Val Camonica.

Abituato ad allenarsi sui sentieri della Prima Guerra Mondiale nella Valle del Pasubio, l'ultrarunner veneto (trentasette anni compiuti alla fine di agosto) ha trovato il feeling ideale sui percorsi disegnati fra Alta Val Camonica appunto ed Alta Val di Sole, a cavallo di Lombardia e Trentino. Mastrotto ha completato la sua prova in 27 ore, 13 minuti e 27 secondi, precedendo Andrea Macchi e Jimmy Pellegrini che hanno affrontato appaiati quasi tutta la gara, in un certo senso... alla maniera di Collé e Russi ma più ancora di Papi e Gabioud al recente Tor des Geants (ed al Tor des Glaciers) in Valle d’Aosta. Macchi ha chiuso ad un ora, 26 minuti e 15 secondi al vincitore, Pellegrini... un paio di secondi dopo!

 

Dopo la partenza, avvenuta alle nove del mattino di venerdì 24 settembre, la prima parte di AUT170km ha visto protagonisti - oltre a Mastrotto, Macchi e Pellegrini - anche Andrea Mattiato e Alexander Rabensteiner, loro pure fra i nomi più attesi sulla lunga distanza. Dopo trenta di chilometri di gara (in località Somalbosco) Pellegrini e Macchi hanno preso il largo, arrivando nell’arco di un’altra ventina di chilometri a guadagnare fino a venti minuti sugli inseguitori. Avrebbe potuto essere lo strappo decisivo, ma alle loro spalle Mastrotto ha iniziato una progressione che lo ha portato rapidamente ad intaccare il margine della coppia al comando.

La rincorsa di Roberto è giunta a compimento a Piana dei Morei (KM 115) quando, nel buio della notte l’atleta originario della Valle del Chiampo ha iniziato ad intuire in lontananza le sagome dei battistrada. Dopo un breve tratto affrontato insieme, al Rifugio alla Cascata il vicentino ha deciso di rifocillarsi al volo, senza sostare, salutando così Pellegrini e Macchi che non sono più riusciti a rimontarlo. Mastrotto ha proseguito di passo, senza forzare, ma riuscendo comunque ad accumulare progressivamente un vantaggio importante e soprattutto decisivo.

 

Per Mastrotto si tratta di un successo di assoluto prestigio, arrivato davanti ad atleti del calibro appunto dell'altoatesino Pellegrini (due volte vincitore di Adamello Ultra Trail, nel 2015 e nel 2016) e el varesino Macchi, vincitore del recente GTC Gran Trail di Courmayeur e già sul podio al Tor des Geants nel 2017. Dopo il secondo posto all’Ultrabericus Trail (sui “suoi” Colli Berici, nel mese di maggio), Mastrotto aveva ben figurato tre mesi fa alla LUT Lavaredo Ultra Trail di fine giugno, chiusa nella top ten. Il successo di Vezza d’Oglio è quindi la ciliegina sulla torta di una stagione da incorniciare, che l'atleta del Team La Sportiva ha così riassunto al microfono di Ivan Parasacco:

“La mia rimonta è iniziata alla base-vita di Ponte di Legno, dove ho trovato Rabensteiner che mi è sembrato abbastanza provato. Allora ho cercato di mangiare velocemente e poi sono uscito ma non pensavo onestamente di recuperare la coppia davanti, però ad un certo punto ho iniziato a vedere molto molto in lontananza le lampade frontali di Macchi e Pellegrini e li ho raggiunti nei pressi del Rifugio alla Cascata e ci siamo seduti a tavola tutti e tre. Li ho visti un po’ ‘cotti’, allora ho mangiato due cose e ho detto loro ‘ci vediamo giù’… E poi fortunatamente per me da lì è andata come è andata… cioè benissimo!".

 

Nella serata di sabato 25 settembre ha poi completato la 170km donne la vincitrice Denise Zimmermann. L’atleta svizzera ha chiuso la sua prova in 35 ore, 55 minuti e 57 secondi. La parte iniziale della gara era stata condotta da due italiane: la vincitrice di Adamello Ultra Trail 2019 Cristiana Follador e Giulia Saggin, prima lo scorso mese di luglio nella 100 Miglia del Bernina a pari merito con Melissa Paganelli. Superata la metà del percorso però, entrambe hanno accusato lo sforzo di una partenza sprint e qualche acciacco fisico, che ha costrette entrambe al ritiro. A quel punto Zimmermann ha preso il comando e si è involata in solitaria verso il traguardo, imponendosi sulla connazionale Dania Kim Schierhorn e sull’italiana Scilla Tonetti.

 

Come nella ultradistanza al femminile, vittoria rossocrociata anche nell'Adamello Trail AT90km grazie a Walter Manser che si è imposto in 11 ore, 50 minuti e 57 secondi. L’atleta originario di Wartau (Cantone San Gallo) ha controllato la gara nella parte iniziale, per poi imporre il suo ritmo sugli avversari e presentarsi al traguardo in solitaria. Dopo la partenza da Vezza d’Oglio alle sette del mattino (due ore prima dei colleghi di AUT170KM) è andato subito in fuga gruppetto composto - oltre che da Manser e da Mauro Rasom - anche dal vincitore del 2019 Luca Carrara, da Georg Piazza e dal bresciano Dino Melzani. Già una ventina di chilometri dopo il via il plotone dei leader si è però ridotto a due sole unità: Piazza e Manser si sono infatti avvantaggiati sugli altri tre al primo rilevamento cronometrico di Cortebona. Un tentativo d’attacco dell’altoatesino Piazza è fallito per la pronta reazione di Manser, che è poi salito in cattedra, passando con quasi quattro minuti di vantaggio sul rivale all’intertempo delle Graole. Alle spalle dello svizzero, Rasom è riuscito a rientrare su di un Piazza molto attivo nella prima parte ma in difficoltà nella seconda. L’atleta di Vigo di Fassa ha gestito meglio le forze, recuperando sull’avversario e riuscendo ad operare il sorpasso prima del Rifugio Bozzi. Da lì in poi il distacco tra il leader ed il suo primo inseguitore è aumentato costantemente fino al traguardo di Vezza d’Oglio, raggiunto da Manser con un margine di venti minuti e 47 secondi su Rasom e di un’ora, un minuto e 35 secondi sul bresciano Andrea Sorteni. L’atleta di casa ha a sua volta scavalcato Piazza nel finale. Per Manser è la prima vittoria del 2021. L'anno scorso Walter aveva conquistato la SwissPeaks proprio sulla distanza dei 90 chilometri.  

 

Vittoria straniera anche nella 90K al femminile. La tedesca Eva Sperger ha completato la prova intermedia di AUT 2021 nel finish time di 14 ore, 38 minuti e 51 secondi, mettendo in scena una superiorità netta fin dalle prime battute. Già a metà gara infatti - al rilevamento di Malga Forniuncolo - il vantaggio di Sperger su Chiara Galli ammontava a diciannove minuti, quello su Patrizia Passeri superava l'ora: in pratica le posizioni del podio finale, nonostante un tentativo di rientro della Galli che al chilometro 65 (in località Città Morta) era riuscita a risalire a tredici minuti dalla leader. L’atleta tedesca è però riuscita a reagire, riaprendo il gap fino ai 38 minuti e 42 secondi con i quali si è imposta sulla rivale italiana (piazzandosi oltretutto alle soglie della top ten, dodicesima assoluta), mentre sul terzo gradino del podio è salita Passeri che ha concluso la prova con due ore, 55 minuti e 27 secondi di ritardo dalla vincitrice. Spenger aggiunge così un prestigioso successo al suo palmares alla sua prima partecipazione ad Adamello, proiettandosi con fiducia verso la sua prossima... ultramissione: la Madeira MIUT a novembre.

A chiudere l'intenso programma di Adamello Ultra Trail 2021 lo Short Trail da 35 chilometri (AST35km), andato in scena tra il primo pomeriggio e la serata di sabato 25 settembre. Hugo Ralet ha fatto sua la prova maschile con il finish time di tre ore 30 minuti e 54. Alle spalle del belga Luigi Rota e Luca Malgarida. Podio tutto tricolore invece tra le donne: vittoria finale per Raffaella Rossi con il finish time di quattro ore, 1 minuti e 29 secondi. La valtellinese ha comandato la gara dall'inizio alla fine,  imponendosi su Sofia Toniolo e Tiziana Bianchini, terza a 19:20.  

 

Il successo organizzativo di Adamello Ultra Trail è stato confermato dal commento unanime degli oltre 650 atleti - provenienti da quindici diverse nazioni differenti - impegnati nelle tre distanze. Al traguardo di Vezza d’Oglio tutti hanno elogiato l’impegno organizzativo dell’Asd Adamello Ultra Trail e l'operato degli oltre trecento volontari impegnati sul percorso per garantire la sicurezza della manifestazione, con 47 punti di controllo tra rifugi e strutture e ristori lungo i percorsi.

 

Oltre all’impegno organizzativo, rimangono nel cuore e negli occhi degli atleti gli splendidi scenari ammirati lungo il tragitto. L’evento di ultra-running camuno ha ulteriormente rafforzato l’impegno di promozione del comprensorio Pontedilegno-Tonale, regalando scorci unici come le trincee museo di Cima Rovaia, le Bocchette di Valmassa con i sotterranei di Prisigai, novità dell’edizione 2021, e i passaggi al Bivacco Linge e al Lago di Aviolo e del Mortirolo. Un evento perfetto per chiudere in bellezza la stagione turistica estiva, prima di passare il testimone alle attività invernali legate allo sci e alla neve. Soddisfazione anche dal comitato organizzatore guidato da Paolo Gregorini, che ha così tirato le somme di AUT 2021:

“Siamo contenti di essere tornati dopo un anno di stop. I complimenti ricevuti in questi giorni da atleti e addetti ai lavori confermano la bontà del lavoro fatto e ci rende orgogliosi. Un ringraziamento speciale va a tutti i volontari impegnati sul percorso e ai nostri sponsors. La qualità e le tante nazionalità dei vincitori confermano la caratura internazionale di Adamello Ultra Trail, su cui vogliamo continuare a investire e puntare. Questo evento è una cartolina per tutto il territorio, svolgendosi su percorsi e scenari unici”.

 

 

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments