La scarpa da running: tutto quello che devi sapere sul tuo alleato più prezioso

Dal lavaggio all'allacciatura migliore, ecco come gestire le calzature per correre

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La corsa è quello sport che puoi praticare ovunque in qualunque momento e in linea di massima con qualsiasi condizione meteo. Ti basta un paio di scarpette e via! Le scarpe in effetti sono l'unico "accessorio" indispensabile e oggi impariamo a prendercene cura.Come allacciare, come lavare e quando cambiare le scarpe da running? Affrontiamo uno ad uno alcuni dei temi discussi fra i runner riguardo alla gestione delle amate calzature per correre.

Fermi tutti: non starete mica pensando di lavare le vostre scarpe da running in lavatrice? Non trattiamole come una maglietta qualsiasi, ecco qualche accortezza per preservarne le caratteristiche strutturali, come incollaggi e cuciture, e i materiali.

Se sono molto infangate, aspettate che si asciughino e sbattetele fra loro per far staccare il primo strato di fango secco. Rimuovete i lacci, estraete il sottopiede e la soletta e lavateli separatamente. Strofinate la tomaia con una spazzola o con un vecchio spazzolino per rimuovere la sporcizia depositata sulla superficie. Passate le scarpe sotto un getto di acqua calda, aiutandovi con uno sgrassatore delicato.

Risciacquate con acqua tiepida fino a rimuovere tutto il detergente. Una volta pulite, inserite nelle scarpe della carta assorbente o dei vecchi giornali appallottolati: assorbiranno l'umidità velocizzando l'asciugatura. Aspettate che si asciughino naturalmente senza avvicinarle al termosifone o a fonti di calore dirette: rischiereste di deformarle.

Anche in assenza di danneggiamenti evidenti, dopo circa 800 chilometri le scarpe da running hanno esaurito il loro ciclo vitale. La suola sarà sicuramente usurata nel punto di maggiore appoggio e l'intersuola vedrà notevolmente ridotte le sue doti elastiche, ammortizzando male e non assorbendo più a dovere l'urto del piede sulla strada, col rischio di infortunarsi. I distretti più colpiti sono piedi, gambe e bacino.

Se avete l'abitudine di correre alternando più paia di scarpe, ben fatto! Sappiate infatti che la loro durata complessiva aumenta, dal momento che, essendo costruite con materiali di origine organica, il periodo di “riposo” tra un utilizzo e l'altro consente loro di “recuperare”, prolungandone la durata e migliorandone capacità di ammortizzazione fino al 20% rispetto a scarpe usate senza soluzione di continuità. In caso di usura conclamata, i segnali che le nostre scarpe ci mandano sono incontrovertibili: suola consumata nei punti di maggior appoggio, tomaia bucata, imbottitura che fuoriesce, punti scuciti, parti di plastica che si scollano o che addirittura si staccano.

Cosa fare? Semplice: comprarne un paio nuovo!

Così come le nostre impronte digitali, anche i nostri piedi sono unici e distintivi. Ecco qualche accorgimento per facilitare il loro lavoro e rispettare la loro conformazione. L'allacciatura con le stringhe parallele elimina la pressione sulla linguetta della scarpa, ideale per chi è particolarmente sensibile sul collo del piede.

Se avete piedi sottili, optate per un'allacciatura incrociata, facendo passare i lacci in tutti i buchi dall'esterno all'interno, regolando la morsa partendo dagli occhielli più in basso. Al contrario, in caso di pianta larga, fate passare le stringhe dall'interno all'esterno, magari saltando qualche coppia di occhielli. Anche se avete un piede dolorante provate a saltare una coppia di buchi, così da allentare leggermente la stretta.

Tutte le scarpe da corsa hanno poi un buco supplementare, che si trova leggermente esterno rispetto all'ultima asola in alto. Spesso lo ignoriamo, ma ha una funzione molto importante: allentare la pressione sulla parte alta del piede, scaricandola su tutta la tomaia.

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