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Vincono, convincono e stupiscono. Separati al traguardo da...Chris Myers, sono stati Caleb Olson e Kilian Jornet i grandi protagonisti della cinquantaduesima edizione della Western States 100-Mile Endurance Run, la grande classica nordamericana che si svolge in California dal 1974 (una sola cancellazione, nel 2020 causa covid, ma ugualmente conteggiata), scatta da Olympic Valley (sito delle Olimpiadi Invernali dell'allora Squaw Valley 1960) e termina sul tartan della pista di atletica della Placer High School di Auburn dopo 161 chilometri tra montagne e deserti (5500 metri D+/7000 metri D-) da portare a termine nel tempo massimo di trenta ore (ma ai toprunners ne bastano ormai meno della metà) per entrare in classifica. Al via alle cinque del mattino di sabato 28 giugno c'erano 369 trailrunners: 285 di loro sono riusciti a completare la missione-finisher, resa quest'anno ancora più impegnativa dal caldo torrido.
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Ad aggiudicarsi la vittoria è stato lo statunitense Caleb OIson che ha chiuso la missione vittoria in quattordici ore, 11 minuti e 25 secondi. Per il portacolori di Nike Trail un tempo secondo solo al record assoluto da quattordici ore, nove minuti e 28 secondi del connazionale Jim Walmsley (assente per infortunio) che resiste ormai da sei anni (2019). Miglior debuttante di sempre alla "Western" nel 2024 (quinto) il neopapà Olson si è avvicinato fino a meno di due minuti (uno e 57 secondi).
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Il vincitore è stato raggiunto al traguardo dopo sei minuti e 14 secondi dall'altro statunitense Myers, portacolori dei Brooks Trailrunners, personaggio pittoresco (vedi immagine sopra nel classico guado dell'American River!) ma soprattutto ultimo degli avversari di Olson ad alzare bandiera bianca, migliorato peraltro di un'ora e 20 minuti il suo tempo 2024, quando si era classificato decimo al debutto nella WSER.
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Quasi altrettanto grande - ma di significato nettamente superiore - il miglioramento di un'ora e 15 minuti esatti di King Kilian rispetto alla sua performance del 2011, quanto il fenomeno catalano aveva messo a segno la sua unica affermazione nella Western States. Per il fondatore del brand NNormal quest'anno tempo finale di 14 ore, 19 minuti e 22 secondi, per un ritardo da Olson di poco meno di otto minuti (sette e 57 secondi).
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Per Kilian la grande classica americana era il secondo grande appuntamento stagionale dopo il Chianti Ultra Trail by UTMB di inizio primavera, dove il nostro si era presentato proprio per strappare il pass per la WSER, conquistando il secondo gradino del podio alle spalle di Jim Walmsley (quattro volte vincitore tra il 2018 e il 2024) e davanti al francese Vincent Bouillard, lui invece in gara ma costretto all'abbandono a tre quarti della distanza.
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Assistito alla perfezione dal suo team, che si è ogni volta occupato di lui con le movenze e la sincronia dei meccanici in un pit stop di Formula Uno, Kilian "montava" ai piedi le Kjerag 02 e ha anche potuto contare in gara sulla guida dei suoi pacers Griffin Briley e Anthony Fagundes.
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A completare la top five uomini con distacchi di quasi undici e poco meno di diciassette minutti di ritardo da Jornet sono stati lo statunitense Jeff Mogavero (ON Running) e il neozelandese Daniel Jones (Adidas Terrex).
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In gara-donne vittoria della statunitense Abby Hall (Adidas Terrex) con il tempo finale di sedici ore, 37 minuti e 16 secondi, migliorativo addirittura di... sette ore rispetto alla sua prima e unica apparizione WSER nel 2021, quando si era classificata quattordicesima. Reduce da un serio infortunio(la frattura di una gamba nel 2023), la trentacinquenne atleta di Flagstaff (Arizona) aveva mancato il ticket WSER al Chianti Ultra Trail by UTMB ma la rinuncia da parte di una delle sue avversarie l'ha letteralmente rimessa in corsa.
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Il record femminile (quindici ore, 29 minuti e 33 secondi) resta saldamente nelle mani della straordinaria Courtney Dauwalter che lo ha fissato due anni fa in occasione della più recente tra le due due affemazioni e che - mentre Hall chiudeva la WSER con un tempo a un'ora, sette minuti e 43 secondi dal suo primato) era impegnata... a vincere la 120K di LUT Lavaredo Ultra Trail a Cortina d'Ampezzo.
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Secondo gradino del podio con un ritardo di nove minuti e 53 secondi per la cinese Fuzhao Xiang (HOKA) che ripete la piazza d'onore di dodici mesi fa, mentre Marianne Hogan ha sigillato il podio con un ritardo di tredici minuti e 42 secondi. Insieme a Kilian Jornet, la toprunner canadese godeva alla vigilia dei favori del pronostico della vittoria espresso dal mitico Scott Jurek, sette volte vincitore della "Western". Tanto Kilian quanto Marianne si sono dovuti accontentare del terzo gradino del podio. Quarta piazza finale per la svedese Ida Nilsson (Craft) che nella prima parte della prova aveva dati del filo da torcere alla futura vincitrice, mentre a sigillare la top five femminile è stata la britannica Fiona Pascall (Salomon).
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Da segnalare che le prime tre donne al traguardo (Hall, Xiang e Hogan) hanno sfiorato la top ten della classifica assoluta, andando ad occupare l'undicesima, la dodicesima e la tredicesima casella di un ranking M/F da 285 finisher, l'ultimo dei quali è stato il giapponese Tatsuro Aoyama che ha raggiunto la linea del traguardo ventinove ore, 57 minuti e 48 secondi, vale a dire solo due minuti e 12 secondi prima dello scadere del tempo massimo!