TRAILRUNNING

Golden Trail World Series: il bis di Rémi Bonnet, la prima volta di Sophia Laukli

Quattro giorni di gare e un formato innovativo per la finale del circuito nel Golfo dell'Isola Trail Race, sui sentieri della Riviera di Ponente

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Golden Trail World Series: il bis di Rémi Bonnet, la prima volta di Sophia Laukli - foto 1
© ©GoldenTrailSeries®/Golfo dell'Isola Trail Race/The Adventure Bakery

Conferma iridata (anzi dorata) per Rémi Bonnet, primo successo per Sophia Laukli. Sono il fuoriclasse elvetico (sky e trailrunner di gran classe e scialpinista… anche) e la sua giovanissima collega statunitense (lei pure nazionale del suo Paese con gli sci, ma quelli stretti del fondo) i vincitori di Golden Trail World Series 2023. Il circuito internazionale targato Salomon ha chiuso il suo tour con una Grand Final di grande successo sulla Riviera di Ponente, in Liguria. Golfo dell’Isola Trail Race, questo il nome dell’evento, ha tenuto banco per quattro giorni - da giovedì 19 a domenica 22 ottobre - proponendo il meglio del trailrunning mondiale secondo Salomon. 

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© ©GoldenTrailSeries®/Golfo dell'Isola Trail Race/The Adventure Bakery

Ad aprire i giochi e a scaldare i muscoli del gotha dei top runners (trenta uomini e altrettante donne) che avevano staccato il ticket per il gran finale è stato il prologo da otto chilometri e settecento metri (400 metri D+) con partenza e arrivo sulla Terrazza a Mare "Ferrer Manuelli" di Spotorno. Nel weekend vero e proprio, la prova-clou da 26 chilometri e 1430 metri di dislivello positivo che si è svolta secondo l’innovativo format della “flower race” (peraltro mutuata da altri sport), con un itinerario composto da cinque giri (“petali”) che si aprivano e chiudevano tutti nella gremitissima Fan Zone di Piazzetta Chiappella di Noli. Una formula particolare, studiata per dare a spettatori e accompagnatori la possibilità di applaudire e assistere a più riprese gli atleti e a questi ultimi (trecento tra élite e amatori, la gara era Open) di fare letteralmente il pieno di carica e adrenalina prima di lanciarsi di nuovo sui sentieri dell’immediato entroterra, toccando Capo Noli e correndo nella macchia mediterranea fino all’assalto finale a Monte Ursino, che dalla spiaggia e dal centro storico medievale dell’antica Repubblica Marinara si erge sino all’omonimo Castello.

 

Organizzata da Golfo dell’Isola e TriO Events, con il sostegno di Regione Liguria e dei Comuni di Noli, Spotorno, Vezzi Portio e Bergeggi, la Grand Final del circuito Golden Trail World Series ha offerto un teatro d’operazioni molto impegnativo per la conclusione di un circuito che ha “collezionato” una dopo l’altra da maggio a settembre alcune delle grandi classiche della corsa in natura: Zegama-Aizkorri, Marathon du Mont-Blanc, DoloMyths Run, Sierre-Zinal, Pikes Peak Ascent in Colorado, Mammoth 26K in California, con questi ultimi due appuntamenti nella tournée nordamericana di fine estate ad “apparecchiare” la sfida finale in Liguria!

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Ottobre insomma è il mese-clou per la corsa in natura al suo massimo livello e nelle sue diverse discipline e… sfumature. Nello stesso weekend finale di Golden Trail World Series infatti (e precisamente nella giornata di domenica 22) anche la corsa in montagna ha vissuto emozioni mondiali con la sessantaseiesima edizione del classico Trofeo Vanoni di Morbegno, all’inizio della Valtellina, mentre a culminare nella finalissima di LimonExtreme a Limone sul Garda (sponda bresciana del Benaco) saranno l’ultimo fine settimana di ottobre le Skyrunner World Series sancite da ISF (International Skyrunning Federation).

Torniamo però sulla Riviera di Ponente per celebrare - come detto all’inizio - il successo finale di Rémi Bonnet (che fa il bis del titolo 2022) e quello di Sophia Laukli che invece fa centro per la prima volta, succedendo nell’albo d’oro di Golden Trail World Series alla olandese Nienke Brinkman, sorpresa assoluta della scorsa stagione.

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Domenica 22 ottobre gara-uomini ha visto il successo-bis di Elhousine Elazzaoui. Bis perché il top runner marocchino del team Holyfat si era già imposto quarantotto ore prima nel prologo davanti a Bonnet (Team Salomon/Red Bull) e al keniano Philemon Ombogo Kiriago (Run2gether). Bis anche perché poco più di tre mesi fa (nel weekend centrale di luglio), Elhousine aveva conquistato il suo primo podio alto nel circuito vincendo la prestigiosa Dolomyths Run di Canazei. A Noli, Elazzaoui ha “firmato” la gara di trail più competitiva finora, con un indice ITRA medio di 920,6 per i dieci migliori atleti sulla linea di partenza. Il marocchino ha chiuso la missione-vittoria nel tempo di un’ora, 56 minuti e 14 secondi, seguito al traguardo da Ombogo Kiriago (Run2gether, Kenya) che solo poco prima dell’ultimo loop è stato superato da Elazzaoui e staccato dal marocchino per soli quindici soli secondi! L’altro keniano di Run2gether Patrick Kipngeno ha sigillato il podio bloccando la fotocellula sul tempo di un’ora, 57 minuti e 14 secondi, vale a dire un minuto esatto dopo il vincitore.

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“Sono felicissimo: avevo bisogno di dimostrare il mio valore vincendo un'altra gara dopo la Dolomyths. Confermo quanto detto dopo il prologo: l’Italia per me è sinonimo di fortuna e di vittoria. Non sono potuto andare negli Stati Uniti a causa di un problema con il visto. Oggi mi sentivo molto forte, ma Kiriago era incredibilmente veloce. Se fosse stato Rémi, avrei potuto provare ad attaccare, ma era impossibile. Dovevo solo tenere il suo passo e aspettare il momento giusto. Sono entusiasta di questo risultato e non vedo l'ora che arrivi il prossimo anno! Il mio sogno è vincere le Golden Trail Series!" (Elhousine Elazzaoui)

“Non posso essere deluso di essere stato battuto da un atleta così forte. È stato più bravo di me, tutto qui! Io ero in ottima forma oggi, sono andato bene su ogni tipo di terreno: salite, discese e piano. Il mio obiettivo era di arrivare tra i primi cinque, quindi sono immensamente soddisfatto del secondo posto. Al prossimo anno!" (Philemon Kiriago)

“Ho avuto qualche problema al ginocchio prima della gara, ma alla fine è andata davvero bene. Sono stato attento nelle discese e ho spinto molto nelle salite. È stata una gara davvero dura, ma sono entusiasta di questo podio!” (Patrick Kipngeno)

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Arrivato in Italia con un rassicurante vantaggio di 93 punti sul secondo in classifica, Rémi Bonnet (Salomon/Red Bull) aveva la strada spianata per la riconferma sul trono di Golden Trail World Series ma ha dovuto fare i conti con una giornata difficile. Rémi ha però stretto i denti e conquistato il quarto posto con un distacco di tre minuti e 21 secondi da Elazzaoui, mettendo così sottochiave il bis del successo finale di dodici mesi fa.

“L'obiettivo era ovviamente quello di vincere il titolo e sapevo di avere un vantaggio sufficiente, ma volevo anche vincere la gara. Oggi però era impossibile: ho dato il massimo mai miei avversari erano troppo forti. Penso che nel 2024 con questi tre ci saranno battaglie incredibili. Punterò alla tripletta!” (Rémi Bonnet)

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Alle spalle di Bonnet (937 punti) nel ranking finale, doppio podio per le due stelle keniane Kipngeno e Kiriago (859 e 840 punti), a posizioni invertite rispetto all’ordine d’arrivo della finalissima italiana. Quarto posto finale per Elazzaoui (831 punti) che… fa cambio con lo stesso Bonnet tra le due classifiche. A chiudere la top five maschile del circuito è lo statunitense Eli Hemming con 818 punti. Da ricordare anche la sesta posizione finale del ticinese Roberto Delorenzi (Brooks Trail Runners) e la nona del suo compagno di squadra, l’altoatesino Daniel Pattis: migliore (e unico) degli italiani nella top ten.

 

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I verdetti finali in campo maschile erano stati preceduti di ventiquattr’ore (sabato 21 ottobre) da quelli della prova riservata alle donne, andata in scena sullo stesso campo di gara. Coronando una progressione aperta dal settimo posto nella Sierra-Zinal di agosto e dal terzo gradino del podio della seconda tapa della tournée negli USA sulle montagne californiane di Mammoth, come Elazzaoui tra gli uomini la rumena Madalina Florea (CSM Sighisoara, Romania) era partita con il piede giusto (e veloce!) staccando il miglior tempo nel prologo di due giorni prima Spotorno. Due ore, 18 minuti e quattro secondi il tenpo finale di Madalina sotto l’arco del traguardo di Noli. Le analogie non finiscono qui: Florea vince con sedici secondi di vantaggio su Judith Wyder (Hoka One One/Red Bull), praticamente lo stesso vantaggio di Elazzaoui su Kiriago tra gli uomini.

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Il terzo posto con il tempo di due ore, 22 minuti e 24 secondi è sufficiente a Sophia Laukli (Team Salomon) per mettere le mani sulla vittoria finale del circuito. Laukli e Wyder chiudono infatti la stagione a parità di punti (958) ma la coppa più grande va alla statunitense che si è imposta in tre prove (Marathon du Mont Blanc, Sierre Zinal, Pikes Peak Ascent) contro le due della rivale elvetica, vincitrice della Dolomyths Run e della Mammoth 26K in California. Di nuovo per la serie “analogie&differenze”, come Bonnet tra gi uomini Sophia mette al sicuro il successo finale al traguardo di una delle giornate più difficili dell’intera campagna ma… molto più con il cuore in gola perché - mentre Rémi era sostanzialmente in una botte di ferro - l’americanina ha rischiato di perdere tutto all’ultimo turno a favore della scatenata Wyder.

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“Oggi ho avuto una strana sensazione: ho iniziato con calma e stavo bene, ma quando il ritmo si è alzato ho sentito che non riuscivo a tenere il passo. Ho tenuto duro il più possibile, sperando che Madalina mantenesse il suo ritmo e che io potessi mantenere la testa della classifica. A un certo punto ho persino pensato di arrendermi… Ma sono riuscita a conservare il terzo posto. Sono molto orgogliosa della mia stagione, anche se oggi è stata dura. Mi sono detta che non avevo il diritto di mollare e perdere tutto, e alla fine ho vinto la GTWS! Ovviamente ci sarò anche l'anno prossimo per difendere questo titolo”. (Sophia Laukli)

 

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“Ad inizio gara avevo ottime sensazioni, correvo al coperto ma sentivo di tenere un ritmo sbagliato. Così ho preso il comando nel secondo giro e ho allungato in testa sono ripartita. Ho mantenuto la concentrazione fino alla fine e ho resistito al ritorno di Judith. Sono davvero felice, questa parola descrive perfettamente come mi sento oggi”. (Madalina Florea)

“Ero molto veloce in salita, ma ho risparmiato un po' per rientrare nella discesa del terzo anello e cercare di recuperare il mio deficit nell'ultimo anello, che era più corto degli altri. Avevo Madalina nel mirino alla fine, ma ho commesso un piccolo errore in una curva che mi è costato qualche secondo… di troppo. Non ho perso di molto oggi, ma lei era più forte”. (Judith Wyder)

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Alle spalle delle duellanti Laukli e Wyder, lo straordinario trend di crescita nella seconda metà del calendario GTWS (Grand Final compresa), proietta Madalina Florea sul terzo gradino del podio finale con 832 punti, davanti a due atlete del Team internazionale Salomon: la rivelazione spagnola Malen Osa (quarta con 885 punti) e l’altra emergente cinese Miao Yao che con 779 punti chiude la top five. Come tra gli uomini, anche nel ranking femminile cè una sola atleta italiana. Si tratta della intramontabile valtellinese Alice Gaggi che - al pari di Pattis al maschile - chiude nona e lei pure per i colori di Brooks Trail Runners.

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Oltre alla sfide dei grandi, sulla Riviera di Ponente sono andate in scena quelle di coloro che puntano a diventarlo: vale a dire gli atleti che si sono confrontati nelle serie nazionali del sistema Grand Trail Series, i migliori dei quali si sono aggiudicati un Golden Ticket per la stagione 2024, nella quale avranno così l'opportunità di scoprire le gare di Golden Trail World Series e di mettersi alle prova con gli atleti Elite protagonisti fissi del circuito targato Salomon.

Lo spagnolo Miquel Corbera Rubio (GTNS ESP/POR) e la svedese Eef Van Dongen (GTMNS Nordics) hanno vinto la Gran Finale GTNS maschile e quella femminile. Nella classifica generale Corbera Rubio ha preceduto l’italiano Marco Filosi (GTNS ITALIA) e lo svedese Linus Hultegard (GTNS Nordics). Tra le donne invece Van Dongen ha battuto la spagnola Rosa Lara (GTNS ESP/POR), con la norvegese Ida Amelie Robsahm (GTNS Nordics) a completare il podio.

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Per finire, nella classifica a squadre GTNS (che tiene conto dei primi due tempi maschili e femminili di ciascun circuito nazionale) sono stati i portacolori di GTNS NORDICS a trionfare grazie al successo di Eef Van Dongen tra le donne e al terzo posto di Linus Hultegard in gara uomini. Il team di GTNS ESP/POR è salito sul secondo gradino del podio, mentre GTNS CZE/SVK/POL si è aggiudicato quello più basso. Ai piedi del podio per è restato GTNS France, mentre GTNS Giappone ha chiude la top five per squadre nazionali.

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