Milan, Maldini risponde a Gazidis: "Proposta allettante, ma vediamo"

L'ad rossonero ha proposto il ruolo di dt all'ex capitano: "In settimana le cose saranno definite, ma tutto va raccontato bene"

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Via Leonardo, poi Gattuso. Dei milanisti al Milan per il momento è rimasta solo la traccia di Paolo Maldini al quale l'ad Gazidis ha proposto di diventare il direttore dell'area tecnica. L'ex capitano però si è preso del tempo per decidere: "In settimana le cose saranno definite - ha ammesso Maldini -, la proposta è allettante però bisogna vedere tante cose e tutto va raccontato bene". I tifosi del Milan lo aspettano: "Ma io sono già qui".

Maldini dunque dovrà dare una risposta entro fine settimana a Gazidis e, qualora fosse positiva, soltanto allora il Milan, con Maldini appunto, deciderà su quale allenatore virare. Per "Repubblica",inoltre Maldini potrebbe portare in rossonero dei suoi collaboratori fidati per accrescere lo staff: si fanno i nomi di Angelo Carbone ed Alessandro ‘Billy' Costacurta, ma anche del ritorno di Ariedo Braida come potenziale direttore sportivo dopo l'epopea trascorsa nel Milan berlusconiano.

"STARE IN UFFICIO NON E' MAI STATO L'OBIETTIVO DELLA VITA" Alle dichiarazioni rilasciate a Dazn vanno poi aggiunte quelle contenute in un'intervista a Rolling Stone.it in cui Paolo Maldini ha fatto un bilancio della sua prima stagione da dirigente: "Per chi è 'nato calciatore', come me, la vita da dirigente è molto più stressante. Anche perché questo è un lavoro di rapporti, che di per sè comportano una certa fatica, mentre prima dovevo solo pensare a giocare a calcio". Nessuna novità, invece, in merito al suo futuro ma una puntualizzazione tutta da interpretare: "Diciamo che stare in ufficio non è mai stato l'obiettivo della mia vita. Tornare a Milanello e partecipare alla vita della squadra, invece, è stato molto bello. Diciamo che questi nove anni di pausa me li hanno fatti pagare tutti" ha aggiunto sorridendo Maldini, spiegando di aver "trovato questa esperienza molto impegnativa. Decisamente di più rispetto alla carriera da atleta. Quando giocavo, finiti gli allenamenti avevo tempo per stare con la mia famiglia. Il dirigente, invece, non stacca mai con la testa. E il telefono suona in ogni momento".

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