DALLA FRANCIA

Ufficiale, Tudor dà l'addio al Marsiglia: via libera per la Juventus?

Lo ha confermato il presidente Longoria in conferenza stampa: "Rispettiamo la sua volontà di non continuare". Il tecnico: "Non ho accordi con altri club"

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La decisione era nell'aria, ma alla vigilia dell'ultima giornata di Ligue 1 è stata ufficializzata: Igor Tudor non sarà più l'allenatore del Marsiglia. Secondo l'Equipe il tecnico croato aveva già comunicato la sua partenza ai giocatori prima dell'allenamento di giovedì e, nel corso di una conferenza stampa a due giorni dalla sfida con l'Ajaccio, è arrivata la conferma dal diretto interessato e dal presidente del club, Pablo Longoria: "Abbiamo rispettato la volontà di Igor Tudor di non continuare l'avventura con noi - le sue parole -. Voglio dire, a titolo personale e come rappresentante del club, grazie per il lavoro svolto, con grande rispetto. Vogliamo ringraziarlo per il duro lavoro e i valori che ha portato, gli standard elevati, il rigore e l'ambizione di dare il massimo".

TUDOR: "SCELTA PER MOTIVI PERSONALI E PROFESSIONALI, NON HO ACCORDI CON ALTRI CLUB"

Dopo Longoria ha parlato lo stesso Tudor: "Vorrei ringraziare il presidente per le sue parole. È stato un onore per me lavorare in questa stagione con il club, far parte di questa famiglia, incontrare i suoi tifosi e questa città con un'energia così speciale. Ho preso la decisione di lasciare la panchina per motivi personali ​​e professionali, non ho un accordo con un altro club. Lavorare per l'OM per un anno è come lavorare per due o tre anni in un altro club. Sono tranquillo, ci penso da un po'. I dettagli non contano, è quello che sento dentro che conta".

La sua avventura in Francia si chiude così dopo una sola stagione, in cui comunque è arrivato un terzo posto e la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League.

Su di lui resta alta l'attenzione della Juventus, che in queste settimane valuterà il futuro di Max Allegri e sfoglierà la rosa degli eventuali sostituti. Tudor è senza dubbio in pole position, sia per questioni tecniche e caratteriali (in molti lo considerano il profilo ideale per una squadra giovane e da rifondare sul piano mentale), sia per questioni ambientali essendo già stato juventino sia da giocatore sia da tecnico.

Sei stagioni e mezzo con la maglia bianconera addosso tra il 1998 e il 2005, poi un anno da collaboratore di Andrea Pirlo nella stagione 2020/21, prima della magica stagione al Verona (chiusa al 9° posto in Serie A) che gli è valsa il grande salto in un top club come l'OM.

A Marsiglia il croato ha portato risultati, ma non è riuscito a farsi amare né dallo spogliatoio, che ne ha a lungo contestato i metodi di allenamento e l'approccio troppo "duro", né dai tifosi, che fin da subito si sono schierati al fianco della squadra. Ora è pronto per una nuova avventura: i contatti tra la Juve e il suo entourage ci sono già stati, ma molto dipenderà dall'incontro tra Allegri e John Elkann, che definirà il destino del tecnico livornese.

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