Barca flop: Bartomeu nel mirino

La campagna acquisti è considerata fallimentare senza l'arrivo di Coutinho o Di Maria

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Il Barcellona della MSN non esiste più, ora al Camp Nou regna il caos e gli attacchi alla società arrivano da più parti. Dopo la partenza di Neymar e il mancato arrivo di uno tra Coutinho e Di Maria, il presidente Bartomeu è finito nel mirino dei soci del club, ma anche di stampa e leggende come Xavi. Sotto accusa la campagna acquisti chiusa con un bilancio positivo di 33,5 milioni di euro, ma ritenuta insufficiente a contrastare il Real Madrid.

Un immobilismo nell'ultimo giorno di mercato che ha mandato nello sconforto migliaia di tifosi blaugrana, ma anche i soci del club, delusi dalla reazione di Bartomeu e della dirigenza allo "scippo" di Neymar da parte del Psg. I 222 milioni di euro incassati dalla clausola rescissoria, con un duro colpo in campo per Valverde per la perdita del brasiliano, non sono bastati agli uomini mercato catalani per portare al Camp Nou il colpo tanto atteso. Anzi, le spese folli per Dembelé e Paulinho non hanno fatto altro che aumentare il malumore della piazza che voleva almeno uno tra Coutinho e Di Maria. Invece, nada.

L'ultimo giorno di mercato è stato un flop in tal senso e l'attesa fumata bianca con il Liverpool per Coutinho non è arrivata. I Reds hanno chiesto 160 milioni di euro, ma soprattutto hanno chiesto che il pagamento fosse completato entro gennaio 2018 senza dilazionarlo in più rate annuali. Per Di Maria invece i rapporti tesi col Psg hanno complicato l'affare. I 222 milioni di euro incassati così sono andati per Dembelè (105 che potranno diventare 145), Deulofeu (12), Semedo (30,5), Paulinho (40) e Marlon (5, già prestato al Nizza). Un segno positivo da 33,5 milioni che non ha riportato il sorriso a una piazza che mai come quest'anno parte con il morale a terra. 

"Né uno, né due... ZERO ACQUISTI" ha titolato il quotidiano catalano Sport all'indomani della chiusura del mercato nella Liga. Un attacco diretto a Bartomeu pari a quello portato dai soci che tra le righe hanno chiesto le dimissioni del presidente. A far loro eco i tifosi sui social "siamo stati ingannati", ma ancora più dure sono state le parole di Xavi dal Qatar: "La campagna acquisti è stata sbagliata. I giocatori arrivati non sono adatti al gioco di Valverde".

La reazione dall'ambiente Barcellona non è tardata ad arrivare. I dirigenti che si occupano di mercato, Soler e Robert, hanno spiegato in conferenza stampa la loro versione dei fatti: "Non potevamo mettere a rischio la salute economica del club. Se avessimo comprato due giocatori per 270 milioni di euro, lo avremmo fatto".

Obiettivo delle domande dei cronisti e dei dilemmi dei tifosi, l'affare mancato per Coutinho: "Il Liverpool chiedeva 200 milioni di euro e logicamente abbiamo deciso di non chiudere la trattativa. Con 155mila soci non potevamo portare avanti una operazione del genere - ha commentato Soler -. Il mercato è cambiato, ora è dominato da questi personaggi ricchissimi che fanno quello che vogliono. Sarebbe stato irresponsabile prendere due giocatori e spendere 270 milioni di euro. Credo che tutti gli organismi internazionali debbano fare qualcosa e riflettere su dove andrà a finire questo calcio".

La scelta è ricaduta su Dembelé per 105 milioni che potranno diventare 145 in base ai bonus raggiunti: "ABbiamo fatto una scelta per il presente e per il futuro. Ci darà risultati immediati, anche se non avremmo voluto pagarlo così tanto. Ma dovevamo trovare un sostituto di Neymar.

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