Il Classic Car Auction Yearbook fotografa un mercato da 2,18 miliardi di dollari: tanti record, compratori più giovani, online in crescita costante
di Redazione Drive Up© Ufficio Stampa
l collezionismo automobilistico cambia pelle. Sono finiti i tempi degli offerenti in giacca di tweed. L’ultima edizione del Classic Car Auction Yearbook mostra un settore in fermento nonostante l’incertezza globale: 73% di lotti venduti e un fatturato di 2 miliardi e 180 milioni di dollari, con una media di 255 mila per vettura, leggermente in calo rispetto alla stagione precedente. A dominare la scena sono modelli che hanno già scritto la storia e auto contemporanee destinate a diventare icona in tempi rapidissimi.
Record su record
Il record assoluto è della Mercedes-Benz W 196 R Stromlinienwagen del 1954, battuta da RM Sotheby’s per 53,9 milioni di dollari. Ma il dato più sorprendente arriva dall’età degli acquirenti e dai modelli più richiesti: supercar moderne, Pagani in testa, insieme a Ruf e Singer, entrano nella top 100 con numeri mai visti. Una svolta generazionale che porta in asta compratori tra i 20 e i 40 anni, ricchi e decisi a investire nelle auto dei loro sogni, quelle del nuovo millennio.
Ferrari sempre le preferite
Al vertice del mercato resistono i pezzi unici e le auto con pedigree sportivo stellare. Oltre alla Mercedes da primato, spiccano la Ferrari 250 LM da oltre 34 milioni di euro, la Daytona SP3 venduta in beneficenza a Monterey per 26 milioni di dollari, la 250 GT California Spider e una Ford GT40 MkII del 1966. Ferrari domina ancora la classifica del fatturato totale con una quota del 23,46%, seguita da Porsche al 16,61%, mentre il mercato americano continua a trainare marchi come Chevrolet, BMW, Ford e Dodge. Intanto l’online si consolida come canale determinante: trentotto vetture da oltre un milione di dollari sono state aggiudicate via web e Bring a Trailer si conferma leader grazie alla crescita esplosiva iniziata nel post-pandemia.