PARLA IL 10

Totti-Spalletti, pace fatta. Il capitano: "Lo saluterei con affetto". Il ct: "Mai smesso di abbracciarti"

L'ex 10 giallorosso si è confidato in una lunga intervista: "Torno alla Roma solo a una condizione"

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L'ascia di guerra è ormai sotterrata, tra Francesco Totti e Luciano Spalletti i tanti segnali lanciati nelle scorse settimane hanno siglato la pace. "Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, c'è un profondo legame tra noi - ha dichiarato l'ex capitano della Roma -, vorrei riabbracciarlo". Un'apertura colta al volo dal ct Luciano Spalletti: "C'è stato un periodo in cui non sono stato capace di fargli capire che non ho mai smesso di abbracciarlo e che l'avrei voluto sempre con me".

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"Mi piacerebbe tornare alla Roma, ma solo per un ruolo serio". Francesco Totti ha le idee chiare: un ritorno in giallorosso, ma zero compromessi. A stuzzicarlo è l'idea di lavorare con Josè Mourinho: "Lo stimo molto, è il numero uno - ha aggiunto nella lunga intervista concessa al Corriere della Sera -. Mi dispiace non essere stato allenato da lui, nella mia carriera. Alla Roma sanno che se hanno bisogno di me, per cose serie, mi fa piacere dare una mano. Altrimenti, amici come prima". Un ruolo serio dice l'ex 10 giallorosso, quello che non ha avuto durante l'ultima avventura giallorossa nella gestione di James Pallotta. Da qui la rottura, visti i compiti tutt'altro che operativi. 

Parole scontate quelle di Totti sotto questo aspetto, meno sul fronte Luciano Spalletti: è qui che il 47enne stupisce tutti. Il rapporto è notoriamente incrinato, ma "se lo incontrassi lo saluterei con affetto" ha detto a sorpresa il classe 1976. E poi: "Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme, quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile - ha aggiunto -. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piacevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall’esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io ho fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto. Adesso lui è uno degli allenatori più bravi: sapevo che avrebbe dato la svolta. Spero solo che riusciremo a qualificarci per Europei e Mondiali. Zeman, Mazzone e Spalletti: sono gli allenatori con i quali mi sono trovato meglio".    

A Repubblica è stata affidata la risposta immediata di Spalletti: "Non ho mai smesso di abbracciarlo. Prima della prossima partita all'Olimpico andrò a trovare alcuni amici in comune al Bambin Gesù, potrebbe essere una buona occasione per fargli visita insieme". 

Impossibile anche non tornare sul suo addio alla Roma: "Il modo in cui è finita la mia storia mi è dispiaciuto - ha ammesso Totti -. La verità è che quando nel calcio non servi più non c’è più rispetto. Se Maldini, Del Piero, Baggio, io siamo fuori dal calcio significherà qualcosa, no? Io ho passato trent’anni nella Roma. Ho portato rispetto a tutti, rinunciato ad altri ingaggi senza farlo pesare. Ho detto no al Real e altri perché volevo quella maglia, solo quella maglia giallorossa che è stampata dentro di me". 

PERROTTA: "SONO CONTENTO"
"Sono molto contento. E' una cosa che fa piacere, sono due persone alle quali voglio bene, ho condiviso con entrambi una parte importante della mia carriera". Lo dice a LaPresse l'ex centrocampista della Roma, Campione del Mondo 2006, Simone Perrotta, in merito alla pace scoppiata tra Totti e Spalletti. "Nella seconda parte a Roma non ci sono stato e non so cosa sia successo", aggiunge Perrotta, rimarcando il fatto che la pace tra i due "sicuramente fa piacere".

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