Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

Mafia Capitale, Odevaine tira in mezzo Totti

Secondo uno dei principali imputati, il capitano giallorosso avrebbe assoldato dei Vigili Urbani per controllare gli spostamenti del figlio

10 Nov 2015 - 15:36

Poteva essere un giorno dolcissimo. La squadra che vince il derby, i medici che dicono sì, il problema al flessore della coscia destra è risolto, adesso occorre solo riprendere confidenza con allenamenti e pallone. Eppure per Francesco Totti lunedì non è stata una buona giornata. Al processo per Mafia Capitale è stata resa nota la deposizione di uno dei principali imputati, Luca Odevaine che, parlando dello scandalo, ha anche raccontato come Totti - sotto l'incubo del rapimento del figlio più grande, Christian, una notizia che gli era arrivata da un capo ultras romanista uscito dal carcere - avesse prima sporto denuncia ai carabinieri e poi, per sicurezza, assoldato dei vigili urbani in pensione per controllare gli spostamenti del ragazzino, pagandoli in nero.

Totti, che è assistito dall'avvocato Franco Coppi, è coinvolto stavolta come testimone anche in un'altra inchiesta, quella delle minacce ricevute dalla Roma dopo la sconfitta interna con la Fiorentina in Europa League del 19 marzo scorso.

Il capitano racconta nella sua deposizione alla Digos che, in quel confronto sotto la Sud, ci furono sputi, insulti, lancio di oggetti e anche minacce. Mi dispiace, conclude Totti, ma noi abbiamo colpa di quanto accaduto. Parlano anche De Sanctis e Iturbe che confermano il clima pesantissimo tra calciatori e alcuni tifosi, mentre De Rossi aggiunge che le minacce avrebbero avuto toni clamorosi: vi aspettiamo sotto casa.

Tutti i romanisti ascoltati dagli investigatori hanno confermato che la decisione di andare sotto la Curva fu presa per evitare di esasperare ancora di più gli animi, con Miralem Pjanic che fu colpito alla testa dal lancio di un accendino.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri