Parma, Lucarelli contro Ghirardi

"Ora subito il fallimento per salvare la categoria" 

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Alessandro Lucarelli si sfoga e va all'attacco. Il capitano del Parma ha perso la pazienza e dice tutta la verità: "A novembre 2014 Ghirardi è venuto negli spogliatoi e ci ha detto che non avrebbe più messo un euro nel Parma. A quel punto la riunione si è fatta piuttosto tesa, sono volate parole grosse. Ci siamo sentiti traditi e presi in giro da Ghirardi". Ora c'è un'unica soluzione: "Cerchiamo di anticipare il fallimento". 

Ora si è toccato il fondo, ma le cose non andavano per il verso giusto da due anni: "C'era sempre la consuetudine di pagare gli stipendi all'ultimo giorno, quando le scadenze erano obbligatorie. La prassi ci ha insospettito. Abbiamo capito che c'erano problemi di liquidità. Ma sono cose comuni a molte aziende in Italia in questo periodo di crisi". Poi a novembre non sono arrivati gli stipendi: "L'ex presidente Ghirardi negli spogliatoi, ci ha spiegato che era saltato il pagamento perché aveva intavolato una trattativa con Taçi per la cessione della società, ma la trattativa non era andata a buon fine".

Il difensore spiega tutto in una lunga intervista a La Gazzetta Sportiva: "Io Taçi non l'ho mai visto. Noi ci siamo sempre rapportati con Kodra, il presidente. Devo riconoscergli che lui è stato l'unico, in questo periodo assurdo, a non prometterci nulla. Ci ha sempre detto che la società era in gravi difficoltà economiche e che non sapeva quando ci avrebbero pagato". L'aria torna pesante quando si parla di Manenti: "Ha subito messo sul tavolo belle parole e grandi promesse. Ha mostrato un foglio bancario dove c'era scritto che erano disponibili 100 milioni di euro da investire nel Parma. Qualche dubbio ci è venuto, perché si trattava di una cifra elevatissima. Poi, ogni giorno, il discorso era sempre il solito: ci sono problemi tecnici, bisogna aspettare ancora un po'. Di fatto, non abbiamo ancora visto un euro".

L'unica soluzione è quella del fallimento ed è una corsa contro il tempo: "Il tempo è scaduto. L'ipotesi della messa in mora è superata. Stiamo lavorando con l'Assocalciatori, con la Figc e con il Comune. Chiederemo direttamente l'istanza fallimento, bisogna accelerare questo processo per cercare di salvare la categoria".

I giocatori sono tutti uniti: "Se non ci sentiamo tutelati da Lega e Figc siamo pronti a non giocare le partite. Andiamo in campo e dopo dieci minuti usciamo. Qui si sta giocando sulla vita delle persone, ci vuole rispetto per tutti. Ci hanno lasciato morire? Bene, allora moriamo tutti insieme".

Il cuore di Lucarelli è gialloblù: "Sono disposto a scendere anche in Lega Dilettanti e fare il capitano. Parma e il Parma sono dentro di me".

Ieri il presidente della Figc Tavecchio ha dichiarato che "il problema del Parma e un problema da tribunale e non di sport". Parole che hanno fatto arrabbiare Lucarelli che su Instagram è andato all'attacco: "È domenica, siamo a casa, Parma-Udinese non si gioca e non è un problema di sport??? #siamosenzapresidente #legadovesei #saveparma".

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